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LA MALEDETTA TASSA SULLA CITTADINANZA DEL PDTutte le mattine mi ha servito cappuccino e brioche con un sorriso a Buenos Aires. Si chiama Camilla Merlo (come il deputato, di cui non è parente e non conosce personalmente) e ama l'Italia. Ha studiato l'italiano per 7 anni e lo parla bene. Il suo sogno è di potere fare un viaggio a Roma, Firenze, Venezia... per vedere tutte quelle meraviglie delle quali sa tutto. Quello lo farà un giorno, spera di farlo da cittadina italiana.
Camilla avrebbe diritto alla cittadinanza italiana perché i nonni erano italiani. "Ma 300 euro per la pratica per me rappresentano una fortuna che ora non mi posso permettere. Continuerò a sentirmi italiana nel cuore anche senza passaporto".".
Questa foto è sulla pagina Facebook di Gian Luigi Ferretti, consigliere presso il CGIE di Roma.
Ora, prima di tutto parlo della legge sullo ius soli che questo pessimo governo vuole fare.
Questa legge è inutile.
Infatti, noi abbiamo già un'ottima legge che regolamenta l'acquisizione della cittadinanza italiana.
Come riporta il sito del Ministero degli Interni, una fonte ufficiale, la cittadinanza italiana si acquista iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani. Esiste una possibilità residuale di acquisto iure soli, se si nasce sul territorio italiano da genitori apolidi o se i genitori sono ignoti o non possono trasmettere la propria cittadinanza al figlio secondo la legge dello Stato di provenienza.
La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e sono in possesso di determinati requisiti. In particolare il richiedente deve dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica.
Si può diventare cittadini italiani anche per matrimonio. La 'cittadinanza per matrimonio' è riconosciuta dal prefetto della provincia di residenza del richiedente.
La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e sono in possesso di determinati requisiti. In particolare il richiedente deve dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica.
Si può diventare cittadini italiani anche per matrimonio. La 'cittadinanza per matrimonio' è riconosciuta dal prefetto della provincia di residenza del richiedente.
Dunque, a cavolo serve una legge sullo ius soli, se non per aprire la strada all'immigrazione clandestina, visto che oltre allo ius sanguinis, ci sono già altri modi per divenire cittadini italiani?
La cosa paradossale è che mentre da una parte vuole fare lo ius soli, il governo italiano vuole istituire una tassa sulla cittadinanza italiana agli italiani che risiedono all'estero.
Inoltre, trovo vergognosi anche certi discorsi come quelli secondo cui gli italiani all'estero non dovrebbero più votare perché "non pagano le tasse qui in Italia",
Questo è vergognoso.
Un italiano all'estero che ha degli immobili qui in Italia paga le tasse.
Dunque, piantiamola con questa retorica.
Stando a questa logica, una una persona come la mia amica e socia in questo blog Stephanie Caracciolo (che vive all'estero) dovrebbe pagare una somma pari a 300 Euro per una cosa che è sua di diritto?
Se sì, questo sarebbe veramente assurdo.
Mentre si fa ciò, si vogliono fare divenire italiani anche gli immigrati clandestini.
A casa mia, questo è autolesionismo.
La cittadinanza è sinonimo di appartenenza.
Un discendente di un italiano all'estero che sceglie di conservare la cittadinanza italiana lo fa perché vuole appartenere all'Italia e perché spera un giorno di visitarla o di tornarci.
Io posso fare un discorso analogo del mio caso, un lombardo figlio di meridionali.
Per esempio, se qualcuno insultasse la Sicilia (la terra di mia mamma) io mi arrabbierei e prenderei quella persona a pugni in bocca.
Ovviamente, questa è un'espressione un po' forte (dato che non penso di essere un uomo violento) per fare capire il mio attaccamento nei confronti della Sicilia.
Lo stesso discorso può valere per un discendente di un italiano residente nel Regno Unito, in Canada, negli USA o in Uruguay.
Qui si sta giocando con le vite le storie delle persone e ciò è molto grave.
Questa politica senza amor patrio rinnega i figli di questa di questa nazione per accogliere gli altri.
In pratica, è come una mamma scriteriata che toglie il pane ai propri figli per darlo a degli sconosciuti.
Questo è vergognoso.
Questo è razzismo...verso noi italiani.
Questo è razzismo...verso noi italiani.
Sì, caro Antonio, hai perfettamente ragione. Sono consigliere Com.it.es a Rio de Janeiro e vedo quanto sia difficile qui far valere i diritti elementari di noi cittadini all'estero. Spesso le istituzioni sono un vero e proprio ostacolo burocratico e come giustamente hai scritto questi ostacoli sono applicati a noi italiani all'estero, come agli italiani in italia ovviamente, mentre nei confronti degli stanieri che giungono in Italia si vuole facilitare sempre di più la loro assimilazione. Non sono assolutamente xenofobo o cose del genere, ma conosco molto bene quello che sta dietro questi flussi migratori guidati e dietro lo ius soli che si vuole forzare: la realizzazione della nuova classe proletaria da sfruttare. Io combatterò sempre questa logica per amore del mio Popolo, per la difesa dei diritti degli Italiani e per la logica secondo la quale accogliere è sì un dovere morale (accogliere condividendo le responsabilità con altri paesi europei) ma regalare la nostra cittadinanza è una vera e propria zappata sui piedi. Nessuna parola di odio verso chei pensa il contrario, l'odio non mia appartiene anche se spesso, come capita a te, lo si raccoglier dai "buonisti" per le nostre posizioni. Nessun odio, ma la certezza che lo ius soli e le ridicole politiche dell'immigrazione guidata porterà il nostro Paese e l'Europa alla rovina.
RispondiEliminaSono d'accordo.
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