Ora, il ministro vuole proporre la scuola estiva ma la cosa non è praticabile, senza mettere la mani nelle tasche dei cittadini.
La signora Fedeli, forte della sua lunga e proficua esperienza (nel sindacato, non a scuola) ha recentemente ripescato l’antico progetto, avendo la faccia tosta di ammettere che, non avendo professori a disposizione nelle giornate estive, ci sarebbe stata solo attività di assistenza curata da altre persone pagate con soldi pubblici.
Ergo, oltre a dovere pagare dei professori stipendiati e in vacanza, noi dovremmo pagare anche altra gente che prenderebbe il posto dei docenti nella scuola estiva.
Questo è folle.
Ora, la cultura in sé non è un male. Anzi, è un bene.
Però, in questo caso, se una cosa del genere andasse in porto, si tratterebbe del solito carrozzone che questo gruppo di potere vorrebbe mettere in piedi, poiché pensa più a sé stesso che non al bene del nostro Paese.
Nessun commento:
Posta un commento