lu cravattaru a pranzu 'nvitau...
et prima di manciari iddu priau...
pirchì lu velenu fu ntâ la minestra...
et nenti ci potti fari, mancu di panza lu mali,
chiddu tintu omu...cà scantatu...
certu fu...comu da vera iustitia...cuntru lu 'ngannu...
pirchì la fidi fu a livari chiddu piccatu.
Italiano:
Così Antonio, grande frate portoghese,
l'usuraio a pranzo invitò...
e prima di mangiare egli pregò...
perché il veleno fu nella minestra...
e niente gli poté fare, manco di pancia il male,
quell'uomo malvagio...che spaventato...
certo fu...come da vera giustizia...contro l'inganno...
perché la fede fu a levare quel peccato.
Oggi è il giorno di Sant'Antonio da Padova (15 agosto 1195-13 giugno 1231).
Questa mia poesia (scritta in maccheronico-siciliano ed in italiano) parla di un episodio della vita del santo.
L'episodio fu quello della minestra.
Sant'Antonio fu invitato a pranzo da un usuraio.
Essi si sedette e fu servita a lui e ai suoi commensali della minestra.
Ispirato dallo Spirito Santo, egli si accorse dell'inganno ed ammonì duramente il padrone di casa, il quale (traviato dal demonio) gli rispose:
"Ti ho messo alla prova; non sta scritto che i servi di Dio pur se prenderanno una bevanda avvelenata non gli nuocerà?".
Il santo si alzò e disse:
Poi, egli fece il segno della Croce e mangiò la minestra.
Allibito, il padrone di casa si convertì.
Con questa mia poesia, auguro buona festa di Sant'Antonio a tutti coloro che si chiamano Antonio, Antonia, Antonello ed Antonella.
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