Keyser Soze è un uomo delle istituzioni che da mesi su "Panorama" racconta la politica, dal di dentro. Lo pseudonimo è preso dal film "I soliti sospetti".
Egli è la persona giusta per raccontare un'Italia la cui realtà spesso, travalica spesso l'immaginazione.
L'articolo parla del caso di due uomini, due ministri: il ministro delle Attività Produttive Carlo Calenda e quello degli Esteri Angelino Alfano.
Calenda aveva deciso di scegliere tra il Partito Democratico di Matteo Renzi e Forza Italia.
Renzi gli ha detto di scegliere e che se fosse rimasto nel mezzo non avrebbe avuto futuro.
Alla fine, ha scelto Renzi.
Il caso di Alfano è più eclatante.
Dopo essere stato al fianco del presidente Berlusconi in Forza Italia e nel Popolo della Libertà, Alfano ha deciso di tradire questi ultimi e gli elettori del centrodestra e di governare con il Partito Democratico...per potere sedere prima sulla poltrona di ministro degli Interni e poi su quella di ministro degli Esteri...senza nemmeno sapere l'inglese.
Oggi, Renzi non lo vuole, poiché gli farebbe perdere i voti a sinistra, e Berlusconi non lo vuole perché gli farebbe perdere più voti di quanti ne porterebbe e perché è inviso alla Lega Nord, che è fondamentale per l'alleanza di centrodestra.
Così, Alfano si dovrà accontentare di allearsi con con certi "rottami" della politica come i centristi Pierferdinando Casini, Denis Verdini e gli ex-esponenti di Scelta Civica.
Peccato per loro che non ci sarà spazio al centro.
Citando Orietta Berti e la sua canzone "Finché la barca va", Alfano mi sembra il classico soggetto che aveva il grattacielo in Perù, che voleva arrivare fino al cielo e che oggi non ha più il grattacielo.
Alfano era segretario di un grande partito, il Popolo della Libertà, ma per la sua volontà di "stare sulla poltrona" oggi si trova con un misero partitino.
Gli sta bene.
Al centro non c'è spazio.
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