come riporta un articolo de "Il Giornale", l'attentatore di Berlino è ancora a piede libero.
Infatti, il giovane pachistano arrestato non è l'attentatore.
Invece, l'attentatore è un tunisino.
La polizia ha ritrovato nel camion un documento di identità appartenente ad un tunisino, ricercato a livello internazionale e sul cui capo pende un mandato d'arresto internazionale.
Si tratta di un ventiquattrenne, Anis A, nato nella città di Tataouine. Secondo i media tedeschi l'uomo avrebbe fatto richiesta di asilo politico in Germania nell'aprile 2016, ottenendo un permesso di residenza. Quindi si sarebbe stabilito fra Berlino e la regione del Nord Reno-Westfalia. Inoltre sarebbe stato in contatto con gli estremisti legati ad Abu Walla - che, ricorda la Suddeutsche Zeitung, è stato arrestato a novembre con l'accusa di reclutare miliziani per il jihad.
Fra i documenti di Anis A. ritrovati a bordo del mezzo ci sarebbe la cosiddetta "Duldung", cioè la sospensione del permesso di soggiorno. Pare infatti che il nordafricano si fosse registrato con due nomi falsi e anche con diverse date di nascita.
Ora, io mi chiedo come mai nella foto segnaletica pubblicata sui giornali gli occhi dell'attentatore siano celati.
Questa persona è pericolosa.
Si deve fare in modo che questa persona possa essere identificata per poterla bloccare.
Questa persona va fermata in qualsiasi modo.
Intanto, va ricordato il conducente del camion, un polacco di 35 anni che è stato sequestrato dal terrorista e che è stato da lui ucciso perché aveva tentato di bloccarlo.
Il camion, infatti, era partito dall'Italia per portare strutture di metallo e poi è passato per il valico del Brennero.
Arrivato a Berlino, esso è stato sequestrato dal terrorista, con il conducente.
Quest'ultimo è stato freddato dal terrorista.
Preghiamo per questo eroe.
Cordiali saluti.
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