vi invito a leggere l'articolo de "Il Giornale che è intitolato "Senza chiese e figli l'Europa è finita".
L'articolo è stato scritto da Camillo Langone e ve ne riporto uno stralcio:
"Ci ho pensato a lungo: sforzarmi per promuovere un libro tanto necessario quando sgradevole oppure lasciar perdere e dedicarmi, come si usa in questo periodo, ad auguri e panettoni? Siccome sia gli auguri che i panettoni mi fanno venire il diabete, troppo dolciastri, ho deciso di tentare la missione forse impossibile di far leggere Fine dell'Europa.
Nuove moschee e chiese abbandonate dell'amaro Giulio Meotti (Cantagalli, prefazione di due campioni del pensiero aspro, Roger Scruton e Richard Millet).
«In due secoli, lo spagnolo, l'italiano e il tedesco saranno parlati esclusivamente all'inferno». L'avevo detto che il libro è sgradevole. Oggi Meotti, firma del Foglio, è la prima cassandra del giornalismo italiano, ruolo difficile e poco pagante. Funzionò con la Fallaci che tuttavia quando pubblicò La rabbia e l'orgoglio aveva alle spalle una bibliografia, se non proprio ottimista, progressista. Meotti invece ha cominciato da subito a prevedere guai grossi, come dimostrano i titoli precedenti: Muoia Israele. La brava gente che odia gli ebrei e soprattutto Hanno ucciso «Charlie Hebdo». Il terrorismo e la resa dell'Occidente: la libertà di espressione è finita. Due letture piuttosto disperanti e perciò respingenti. Molto più proficuo, dal punto di vista editoriale, profetare utopistici futuri. Guardo la classifica dei libri più venduti e Fine dell'Europa non lo vedo, vedo invece, lassù in alto, Le donne erediteranno la terra di Aldo Cazzullo. Pazienza che di questo demografico passo le donne erediteranno sottomissione e velo, ma intanto lo scaltro Cazzullo e le sue credule lettrici passeranno delle buone feste.".
Il problema è molto semplice: in nome della "tolleranza" , noi abbiamo abiurato i nostri valori, per seguire certe teorie che "promettono la felicità" abbiamo perso la nostra ragione sociale.
Qui in Europa c'è chi vede nell'Islam una "cura" per la nostra società.
Giusto qualche giorno fa avevo avuto una discussione con una persona (italiana) che diceva che i musulmani sono molto più uniti di noi e che essi si aiutano e non si fregano l'un l'altro.
Ora, io rispondo dicendo che l'Islam non è la "cura".
Noi mettiamo al centro la persona, che è sì parte di una comunità ma che (come volle Dio) è libera.
Sto parlando di quel libero arbitrio che Dio ci diede, una libertà che certamente annovera anche il concetto di responsabilità.
L'Islam, invece, mette al centro la comunità, che in quella visione deve essere espressione di ciò che è scritto sul Corano, il quale (sempre per la visione islamica) è, come disse più volte Magdi Allam, la divinità stessa fatta carta.
Da qui nascono tutti i problemi, che sono noti.
Il nostro problema sta nel fatto che "in nome della tolleranza e dell'accoglienza" noi ci siamo calati le brache.
Abbiamo totalmente abiurato i nostri valori, per "non offendere gli altri".
Inoltre, noi abbiamo distrutto il valore della famiglia, seguendo certe teorie (come per esempio il malthusianesimo ed il marxismo) provocando anche una disgregazione sociale e andando oltre anche quella libertà che Dio ci ha dato, poiché è stato soppresso il concetto di responsabilità.
Questi due fattori rischiano davvero di condannare l'Europa.
Cordiali saluti.
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