con il test del DNA si cerca di capire se Fabrizia Di Lorenzo è tra le vittime dell'attentato che c'è stato a Berlino.
Il vescovo di Sulmona, monsignor Angelo Spina, ha detto che come cristiani dobbiamo tenere accesa la speranza.
Bisogna tenere viva la speranza.
Certo, la possibilità che Fabrizia sia tra le vittime c'è.
Fabrizia è appena uscita dal lavoro, come ogni sera. La vita quotidiana condivisa con una telefonata, come per accorciare le distanze, come un rito, come se Berlino non fosse poi così lontana. Il copione è lo stesso anche lunedì sera; manca poco, pochissimo al Natale, finalmente si torna a casa, c'è impazienza ed euforia. "Ciao mamma, come stai? E papà? Io bene, tranquilla. Sto andando al mercatino di Natale, in centro. Voglio prendere qualche regalo, ci sono cose carine lì...Sì, certo, ci vediamo mercoledì". Fabrizia Di Lorenzo saluta la mamma al telefonino e s'incammina per Breitscheidplatz, la piazza del mercatino sul Kudamm, sotto le luci dorate. L'idea era quella di partire con la valigia piena di regali, sentiva il profumo della festa, pregustava l'attesa degli abbracci.
Invece, questa ragazza con tanti sogni rischia di non festeggiare il Natale con i suoi cari.
Preghiamo per lei e per la sua famiglia.
Cordiali saluti.
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