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mercoledì 28 dicembre 2016

Non si usi il cancro per infangare gli ebrei

Cari amici ed amiche,

mi è capitato sottomano un articolo del sito "Butac", un blog con cui si smentiscono le teorie del complotto.

L'articolo in questione è intitolato "Eleonora Brigliadori e il cancro!".
Dell'articolo, riporto questo stralcio:

"Partiamo dal presupposto che non so cosa ci sia di vero nell’intervista alla Brigliadori fatta nel 2007 e di cui su Internet si trova traccia solo in copie dell’articolo originale, quindi se l’intervista sia stata pubblicata così o se manchino parti o meno non posso saperlo, in compenso la cosa viene citata anche sulla wiki dedicata all’attrice/presentatrice italiana, e non sembra che ci sia mai stata smentita dalla stessa, quindi pigliamo per buone le sue dichiarazioni…


Ecco, pigliandole per vere, io mi domando? L’han circuita? L’han pagata? L’han fregata? Perché che il Dott. Ryke Geerd Hamer sia un emerito delinquente è noto, classe 1935, sale alla ribalta della cronaca quando all’inizio degli anni 80 suo figlio viene ucciso da Vittorio Emanuele di Savoia nei noti fatti dell’isola di Cavallo. Subito dopo viene folgorato da un’idea, e fonda la NMG (Nuova medicina germanica). L’idea che ha avuto è questa: sia lui che la moglie sono stati colpiti da tumore (lui ai testicoli, lei al seno) subito dopo la morte del figlio.

Ryke quindi collega le cose: i tumori sono la risposta del suo corpo alla mancanza del figlio, alla sua voglia di andare avanti: i suoi testicoli cercano di diventare ultra fertilizzanti per procreare di nuovo e il seno di sua moglie sta conformandosi al tornare ad allattare. Questo è il tumore che sta colpendo la famiglia Geerd Hamer. Tumore che quindi non è cattivo, da combattere; va solo cercata, nella nostra biologia la via di cura, variando alimentazione, diventando più spirituali.



Siamo a metà strada tra la religione e l’irrazionalità (oddio due cose che forse spesso vanno a braccetto)….ma poco importa a Ryke, sulla cosa fonda un movimento che tuttora prosegue, peccato che nel 1986 gli venga revocata la sua licenza medica in Germania a causa di malpratica, e la cosa è stata riconfermata ancora nel 2003 quando Ryke ha provato a chiedere appello. Pur senza licenza ha continuato a trattare pazienti, e nel 1997 è finito in carcere per un anno, e ancora per altri due tra il 2004 e il 2006, questa volta in Francia dove era andato ad esercitare dopo i fatti tedeschi. Dopo la Francia nel 2007 è “scappato” in Spagna, ma già dopo un anno era ricercato per svariate decine di casi di morte che era possibile evitare… Al momento sembra sia in Norvegia.

Per darci un’idea dei presupposti fallaci delle teorie di Ryke (e quindi delle parole della Brigliadori) stiamo parlando di una “medicina” razziale, ad uso e consumo di tutti eccetto gli ebrei: secondo Hamer gli ebrei sono dietro al “grande complotto medico” in atto volto a sterminare tutto il mondo (eccetto, ovviamente, i suddetti ebrei). Nei suoi deliri al limite dell’apologia al nazismo spiega che in Israele non si muore di tumore, che solo il mondo occidentale è così martoriato da questo male. A dimostrazione che sono proprio le chemio terapie ad ucciderci, la morfina, le medicine create dagli ebrei per questo lento ed inesorabile sterminio di massa
.".

Avete capito?
Il ciarlatano Ryke Geerd Hamer è anche un antisemita, oltre ad essere un delinquente.
Lo dico da persona che in famiglia ha perso dei cari a causa del tumore (mi viene in mente la buonanima della mia nonna materna) e da persona che condanna l'antisemitismo nel modo più assoluto e che sostiene la causa del sionismo e di Israele: dire ad un malato di cancro di non curarsi è un atto delinquenziale ed usare il cancro per infangare il popolo ebraico è un atto criminale. 
In Israele non si muore di tumore (o comunque si muore meno di tumore) perché la ricerca su quella malattia è all'avanguardia e le cure sono aperte a tutti.
Se, per disgrazia, io mi ammalassi di quella malattia, io mi rivolgerei anche agli Israeliani per farmi curare.
Non penso che gli israeliani avrebbero qualche difficoltà a curare un italiano non-ebreo.
So che in Israele c'è grande professionalità.
Quindi, gli ebrei non sono certo la causa del cancro e non hanno il controllo sul cancro, come in pratica sostiene Hamer.
Un tumore altro non è che una malattia causata da una mutazione di cellule che iniziano a riprodursi incontrollatamente, formando così la massa, il tumore.
I tumori si distinguono in benigni e maligni.
Questi ultimi si distinguono perché crescono in modo aggressivo, infiltrandosi nei tessuti circostanti, perché vanno in fase di anaplasia, fase in cui le cellule tumorali perdono le caratteristiche originali, riducendosi allo stato embrionale ed indifferenziato, e perché creano metastasi, ossia nuovi tumori in altre sedi che si formano per il distacco di cellule dal tumore principale che entrano nella circolazione linfatica o (nel caso dei sarcomi) in quella sanguigna.
Sulla mutazione che porta al tumore vi sono tante situazioni, da quella di alcuni virus che infettano le cellule, facendole diventare tumorali, a quella del contatto con sostanze che cancerogene fino a quella della predisposizione familiari, fino ad arrivare, nel caso tumori come quelli allo stomaco, all'infezione di certi batteri, come l'Helicobacter Pylori.
I casi storici furono noti.
Pensiamo alla regina d'Inghilterra Caterina d'Aragona (1485-1536) e di sua figlia, la regina Maria I Tudor (1516-1558), che morirono di cancro.
Pensiamo anche al caso di Napoleone Bonaparte (1769-1821) la cui famiglia fu decimata dal cancro allo stomaco.
Di sicuro, gli ebrei non c'entrarono. 
Quindi, come si fa a dire che gli ebrei sono la causa del cancro o che Israele ha la cura ma che non la vuole condividere?
Certamente, Israele condividerebbe la cura più volentieri se certe persone di vedute limitate non lo boicottassero un giorno sì e l'altro pure. 
Personaggi come Hamer stanno facendo danni.
Trovo davvero disgustose le sue teorie. 
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.