all'articolo intitolato "Questo non è accettabile!" mi sono arrivati questi commenti "forbiti":
"Anonimo 7 luglio 2016 10:21
Animale, quando ti dicevo di non generalizzare e demonizzare chi arriva, a questo mi riferivo: al rischio che, non potendosi sapere in anticipo chi è profugo e chi non lo è, ci si accanisse, per l'odio che avete scatenato, contro chi ha diritto.
Che poi, anche demonizzare il clandestino non cambia la questione: che a chiamare scimmia e picchiare sia vittima il clandestino di certo non cambia nulla.
Te lo dicevo sempre: una cosa è parlare di espulsioni, un'altra è mancare di rispetto e demonizzare lo straniero. C'era il rischio di scatenare odio e questo avete fatto!
Tu ti definisci cristiano e per questo mi fai ancora più schifo.
Il dio cristiano non è il tuo dio, il tuo dio è un porco come i cristiani conservatori, assassini e antiumani.
Ti posso dire che come uomo mi fai profondamente schifo e che in questo paese non l'avrete mai vinta? MAI, MAI E MAI!
Da oggi in poi giù le mani dai clandestini, parla di espulsioni ma non offendere ne mancare di rispetto agli stranieri, in primis agli arabi, altrimenti ti segnalo alla procura. Delinquente!
I tuoi valori non sono quelli di noi italiani! I nostri valori stanno scritti nella costituzione, non in quella fetida dottrina della chiesa estremista dei conservatori.
Fatto sta che a fermo era stata presa di mira (con degli ordigni) la chiesa, quella stessa chiesa che, accogliendo, era stata oggetto delle tue offese in nome della 'purezza' cristiana! E tu, invece di difenderla quella chiesa, l'hai attaccata e mai difesa, nemmeno a fronte di minacce.
La tua Chiesa, dunque, non è quella, la tua è un'altra chiesa, la tua è un'altra religione: "tu non sei cristiano" ha detto qualcuno!!!
Vaffanculo! Fascista di merda.
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Anonimo7 luglio 2016 10:23
Delinquente nell'anima, come quando difendevi quei delinquenti in divisa che nella scuola Diaz hanno massacrato INNOCENTI (donne, vecchi e ragazzi). E lì difendevi solo perché quelle persone (INNOCENTI, ribadisco!) la pensavano diversamente da te. Hai legittimato la violenza. Delinquente.
La tua bocca va chiusa: da oggi, appena violerai la legge, ti segnalerò in procura.
Anonimo7 luglio 2016 10:23
Delinquente nell'anima, come quando difendevi quei delinquenti in divisa che nella scuola Diaz hanno massacrato INNOCENTI (donne, vecchi e ragazzi). E lì difendevi solo perché quelle persone (INNOCENTI, ribadisco!) la pensavano diversamente da te. Hai legittimato la violenza. Delinquente.
La tua bocca va chiusa: da oggi, appena violerai la legge, ti segnalerò in procura.
Rispondi Elimina".
"Non sono contrario all'immigrazione e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia.
Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro Paese e, a quanto sembra, anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.
L’idea che l'Australia deve essere una comunità multiculturale è servita soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il sentimento di identità nazionale.
Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere. Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo Paese.
Noi parliamo l'inglese, non il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua. Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la lingua! La maggioranza degli australiani crede in Dio. Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani, ed è chiaramente documentato nella nostra storia e dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole.
Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un'altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura. Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi. Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte. Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro.
Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo.
Questo è il nostro Paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere vi offriamo la possibilità di viverci al meglio. Ma se voi cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene.
Se non siete felici qui, allora andatevene.
Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro Paese. Voi avete chiesto di vivere qui: ed allora accettate il Paese che avete scelto. Se non lo fate, andatevene!
Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo paese, allora tornate al Paese da cui siete partiti!
Questo è il dovere di ogni nazione.
Questo è il dovere di ogni immigrato".
Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro Paese e, a quanto sembra, anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.
L’idea che l'Australia deve essere una comunità multiculturale è servita soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il sentimento di identità nazionale.
Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere. Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo Paese.
Noi parliamo l'inglese, non il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua. Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la lingua! La maggioranza degli australiani crede in Dio. Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani, ed è chiaramente documentato nella nostra storia e dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole.
Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un'altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura. Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi. Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte. Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro.
Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo.
Questo è il nostro Paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere vi offriamo la possibilità di viverci al meglio. Ma se voi cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene.
Se non siete felici qui, allora andatevene.
Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro Paese. Voi avete chiesto di vivere qui: ed allora accettate il Paese che avete scelto. Se non lo fate, andatevene!
Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo paese, allora tornate al Paese da cui siete partiti!
Questo è il dovere di ogni nazione.
Questo è il dovere di ogni immigrato".
Io mi riconosco in codeste parole.
L'Australia è un Paese civile ed accogliente. Eppure, non vuole gli immigrati clandestini.L'Australia è un Paese razzista?
Io penso di no.
Non solo io la penso così.
Se io volessi andare in Australia, dovrei avere le carte in regola ed un lavoro.
In caso contrario, le autorità australiane mi rimanderebbero indietro.
Vedete, bisogna fare le distinzioni tra un profugo che scappa dalle guerre e un immigrato regolare da un immigrato clandestino.
Il profugo ha diritto di asilo.
L'immigrato regolare (che lavora e rispetta la legge) può stare qui da noi.
L'immigrato clandestino, invece, non può lavorare perché (non ha documenti in regola) né può avere asilo (perché non è un profugo).
Questo sarebbe fascismo? Andiamo.
Vedete, bisogna fare le distinzioni tra un profugo che scappa dalle guerre e un immigrato regolare da un immigrato clandestino.
Il profugo ha diritto di asilo.
L'immigrato regolare (che lavora e rispetta la legge) può stare qui da noi.
L'immigrato clandestino, invece, non può lavorare perché (non ha documenti in regola) né può avere asilo (perché non è un profugo).
Questo sarebbe fascismo? Andiamo.
Inoltre, ci sono italiani che hanno problemi.
Ci sono italiani senza lavoro.
Ci sono pensionati che non arrivano a fine mese.
Ci sono imprenditori italiani che chiudono.
Di questi, ce ne sono alcuni che arrivano al suicidio.
Di questi nessuno parla?
Nessuno parla degli italiani uccisi da Dacca?
Io condanno quello che è accaduto al nigeriano a Fermo.
Quello è stato un atto di razzismo, tra l'altro contro un profugo che scappava dalle persecuzioni.
Però, cerchiamo di dare la giusta misura alle cose.
Quindi, non si tiri in ballo la Chiesa.
Cordiali saluti.
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