oggi è la Giornata Internazionale dell'Amicizia.
Da Salto (in Uruguay) mia amica (quasi sorella) e socia Stephanie Caracciolo ha scritto un articolo a riguardo.
Ora, io ho avuto l'idea di mandarle un pensiero, con un'immaginetta di San Pio da Pietrelcina.
So che ci tiene.
Ciò mi ha fatto venire in mente di scrivere questo articolo.
In un certo senso, il frate con le stigmate "andò" nella città uruguayana.
Il libro (in mio possesso) intitolato "Il Mondo dell'Incredibile" parla di una storia molto interessante.
Era il 1920 ed un monsignore uruguayano (ma di origine italiana) andò in visita dal frate a San Giovanni Rotondo.
Il cognome del monsignore era Damiani.
Monsignor Damiani restò colpito dal frate a tal punto da augurarsi di morire in sua presenza.
San Pio gli rispose: "Morirete nella vostra terra, non abbiate paura".
Monsignor Damiani rientrò confortato in Uruguay.
Ventidue anni dopo, nel 1942, l'arcivescovo di Montevideo, che per la cronaca era un francescano di nome Antonio Maria Barbieri (1892-1979), fu risvegliato nel cuore della notte da un frate cappuccino che gli diceva di andare da monsignor Damiani che stava morendo.
Arrivato sul posto, l'arcivescovo trovò monsignor Damiani morto ma accanto al letto vide un pezzo di carta con scritto: "Padre Pio è venuto".
Dovettero passare anni prima che l'arcivescovo conoscesse San Pio.
Appena lo vide, egli riconobbe in lui il frate che lo invitò ad andare al capezzali di monsignor Damiani ma tutti dissero che il frate non si fosse mai mosso dal convento di San Giovanni Rotondo, ove egli risiedeva dal 1916.
Proprio il due giorni fa è ricorso il centenario dell'arrivo del frate a San Giovanni Rotondo.
Tra i vari doni, San Pio ebbe anche quello della bilocazione.
Cordiali saluti.
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