leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Luttwak detta le condizioni agli imam e ai musulmani".
Il politologo Edward Luttwak pone delle condizioni agli imam e ai musulmani.
Quello della diffusione del terrorismo e del fanatismo islamico è un problema che va affrontato con fermezza.
Per Luttwak, in primis, si deve imporre agli imam l'uso della lingua del Paese che ospita la comunità islamica di cui sono a capo durante i sermoni.
E nel caso in cui gli imam non si volessero piegare alla misura, "un bel giorno si presentano i vigili del fuoco e scoprono che gli impianti antincendio non sono a norma. La moschea o il luogo adibito al culto vengono chiusi per ragioni di sicurezza". Il politologo poi pone altre condizioni ai musulmani che chiedono più moschee: "Non diventino luoghi di indottrinamento radicale e di reclutamento per la jihad. La seconda: la reciprocità. Governi come quello saudita che finanziano le moschee in Europa debbono impegnarsi ad autorizzare la costruzione di chiese nei loro Paesi, dove ci sono cristiani senza chiese".
Sono perfettamente d'accordo.
Il terrorismo va fermato e noi dovremmo iniziare ad alzare la posta, per esempio chiedendo ai Paesi musulmani di iniziare a fare costruire nel loro territorio sinagoghe per gli ebrei e chiese per i cristiani.
Sono d'accordo con Luttwak anche riguardo a Papa Francesco.
Questa è anche una guerra di religione e non solo di interessi.
Se fosse una guerra solo di interessi, ci sarebbero anche terroristi ebrei, cristiani o di altro credo ed il terrorismo sarebbe diffuso anche nelle altre religioni.
Invece, tutti i terroristi oggi sono musulmani, anche se non tutti i musulmani sono terroristi.
Cordiali saluti.
E' cosa che io stessa scrivo da tempo: ogni moschea deve essere autorizzata solo con l'autorizzazione ad erigere una Chiesa in uno dei Paesi islamici
RispondiEliminaE' chiaro che devono esprimersi in lingua italiana, ma poi ci sarà qualcuno che ascolta quello che in realtà dicono?
Meno ne entrano e meglio è
Non c'è la reciprocità.
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