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domenica 24 luglio 2016

L'Isis non c'entra ma festeggia

Cari amici ed amiche,

vi invito a leggere l'articolo scritto da Magdi Cristiano Allam su "Il Giornale", il quale è intitolato "La strage non è islamica. I benpensati esultano. Ma l'Isis brinda lo stesso".
L'articolo inizia così:

"Molti hanno sperato che il diciottenne tedesco-iraniano Ali Sonboly, l'attentatore di Monaco, fosse un neo-nazista che, nel quinto anniversario della strage di Oslo e Utoya con il massacro di 77 persone, intendesse emulare e esaltare l'atroce crimine di natura razziale perpetrato da Anders Behring Breivik.

Molti hanno sperato che l'assassinio a freddo di nove bambini e ragazzi fosse opera di uno squilibrato. Molti hanno sperato che non ci fosse alcun legame con l'Isis, lo «Stato islamico» che gestisce e rivendica quasi tutti gli attentati terroristici islamici ovunque nel mondo. Molti hanno sperato che non si trattasse in alcun modo di un terrorista islamico. Molti avevano un'unica vera preoccupazione: assolvere costi quel che costi l'islam, perché ancor più dei nostri morti, ancor più della guerra che imperversa dentro casa nostra, ancor più della paura che ormai si è impossessata di noi, ciò che veramente ci terrorizza è il dover guardare in faccia alla realtà dell'islam, perché aprioristicamente rifiutiamo l'idea di dover combattere per sconfiggere la radice del male, l'ideologia che giustifica il terrorismo islamico, legittimando l'odio, la violenza e la morte nei nostri confronti, conformemente a ciò che Allah prescrive letteralmente e integralmente nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto.

Ormai in Europa chi ci governa, tranne Matteo Renzi in Italia, dice apertamente o è comunque convinto che «siamo in guerra», anche se poi concretamente non solo non stiamo combattendo un nemico autoctono e endogeno, ma continuiamo a lasciare campo libero ai terroristi islamici, denunciando vistose falle sul piano della sicurezza ogni qual volta siamo costretti alla dolorosa conta dei nostri morti.
".

L'Isis ci odia a tale punto che ogni azione violenta fatta contro di noi viene accolta da esso con festa, a prescindere dal fatto che la causa scatenante sia stata proprio l'ideologia del fondamentalismo islamico.
Noi dobbiamo metterci in testa questo.
Questa è a tutti gli effetti una guerra.
Non è una guerra fatta tra due o più eserciti ma combattuta da bande e "lupi solitari" pronti a colpire anche anche casa per casa non obiettivi militari ma semplici civili inermi.
Noi dobbiamo renderci conto di ciò.
A prescindere dal fatto che il movente che ha portato Ali Sonboly a fare quella strage a Monaco di Baviera sia stato o meno il terrorismo di matrice islamica, l'Isis festeggia lo stesso.
Questo è un dato di fatto.
Cordiali saluti.



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