Piemonte, un paese si ribella al suo parroco che vuole ospitare gli immigrati clandestini

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo del quotidiano "La Stampa" che è intitolato "“I profughi? Qui non li vogliamo”: Netro si ribella anche al parroco".
A Netro, un paese della Provincia di Biella, il parroco ha voluto fare entrare gli immigrati clandestini ma la cittadinanza si è ribellata a lui.
Ora, come ho ho scritto nell'articolo che parla di Fiamma Nirenstein (nuova ambasciatrice israeliana qui in Italia) certi uomini della Chiesa hanno la "sindrome di Che Guevara o dell'abbé Gregoire".
Essi si occupano più di politica e trasformano le loro parrocchie in centri sociali ma dove hanno lasciato le Sacre Scritture, il Vecchio Testamento ed il Nuovo Testamento, con il Vangelo?
La loro opera non rispecchia certo le Sacre Scritture.
Non mi risulta che i profeti del Vecchio Testamento e Gesù Cristo abbiano mai parlato di "accoglienza" anche a costo di mettere a rischio la sicurezza e l'ordine nel proprio Paese.
Inoltre, invito questi parroci con la falce e martello a leggere il libro "Rivoluzione e Controrivoluzione", un'opera del pensatore cattolico Plinio Correa de Oliveira.
Questa immigrazione clandestina che viene dall'Africa e dal Medio Oriente non è più sostenibile, tanto sul piano dei costi tanto su quello della sicurezza.
Qui si rischia di avere in casa una "bomba sociale".
I segnali si stanno vedendo.
In tutta Italia, da nord a sud, la gente non vuole questi immigrati clandestini.
Che queste persone siano per la maggioranza immigrati clandestini lo dicono i numeri.
Al C.A.R.A. di Mineo solo 3 persone su 3.000 hanno richiesto asilo perché profughe.
Il resto è costituito da immigrati clandestini che tra l'altro non provengono da Paesi in cui ci sono delle guerre.
Quindi, piantiamola con questo buonismo.
Cordiali saluti.