leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Questa è censura: da me né razzismo né parole violente".
Dirsi contro l'immigrazione clandestina può diventare motivo di attacchi e di censure.
Ne sa qualcosa la presidentessa di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale Giorgia Meloni (nella foto) che si è vista arrivare dalla presidenza del Consiglio dei ministri - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) una nota che si conclude in questo modo:
"Si coglie l'occasione per chiedere di voler considerare per il futuro, l'opportunità di trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore".
La nota le è stata recapitata perché l'onorevole Giorgia Meloni ha detto in un'intervista che che sarebbe stato opportuno che la quota di immigrati ritenuta necessaria andasse principalmente accolta da Paesi che si sono dimostrati non violenti. In sostanza: porte aperte a chi ha voglia di integrarsi e altolà a potenziali integralisti.
Io trovo assurdo che dei burocrati (quelli dell'Unar) si mettano a censurare un esponente politico perché questi ha detto di essere contro l'immigrazione.
Ora, siamo arrivati al ridicolo.
I cittadini non possono protestare per il fatto che le loro città siano state riempite di gente che non lavora e che (di conseguenza) si espone al rischio di entrare nella criminalità.
I politici non possono dirsi contro l'immigrazione clandestina perché arriva l'Unar che censura.
Siamo ancora in democrazia o no?
I cittadini sono esasperati da questa situazione e questo governo che fa?
Questo governo li vuole silenziare.
Intanto, i disoccupati italiani (tra i quali ci sono pure io) restano nelle loro difficoltà, come tanti italiani senza casa.
Vergogna!
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento