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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 6 agosto 2015

I fantasmi di Gradara

Cari amici ed amiche,

tanti anni or sono (precisamente, nel 1992) avevo visitato il Castello di Gradara, un castello molto noto che si trova a Gradara, in Provincia di Pesaro-Urbino.
Questo castello risale al 1150 ma fu rimaneggiato nei secoli successivi.
Esso è noto per una tragedia avvenuta nel 1275.
Questa tragedia fu la storia di Paolo e Francesca.
Francesca da Polenta, figlia del signore di Ravenna, venne data in sposa a Giovanni Malatesta, primogenito del signore di Rimini Malatesta I, detto anche Gianciotto.
Gianciotto era brutto e sciancato.
Il matrimonio venne fatto per procura e al posto dello sposo vi fu il fratello minore di quest'ultimo, Paolo.
Il matrimonio fu celebrato con un inganno.
Poiché Gianciotto era brutto, sgraziato e zoppo, il matrimonio venne celebrato per procura poiché si temette che la giovane avrebbe rifiutato il marito.
Purtroppo, la sfortuna volle che Francesca e Paolo si innamorassero e che essi avessero una relazione.
Sfortunatamente, Gianciotto lo seppe e si vendicò.
Gianciotto entrò nella stanza di Francesca e vide i due innamorati.
Volle uccidere il fratello (che cercò si scappare attraverso la botola ma gli si impigliò il vestito) e Francesca si mise tra i due.
Purtroppo, Gianciotto li passò a fil di spada e rimasero uccisi entrambi.
Ora, pare che i fantasmi di questi due innamorati molto sfortunati siano ancora oggi nel castello.
Quando mi ero recato a visitare il castello rimasi incantato dalle bellissime stanze ma una di queste mi turbò e (ancora oggi) se ci penso resto a disagio.
Sto parlando della Stanza di Giustizia, il luogo del castello che era usato come tribunale.
Quella stanza mi mise particolarmente a disagio.
La camera era bella (con un bel bassorilievo) ma se ci penso ancora oggi, una parte di me prova orrore e paura e non per certi versi non riesco a capirne il motivo.
Comunque, Gradara sarebbe un caso degno di essere trattato Zak Bagans.
La gente parla di fenomeni strani in quel castello.
A parte il disagio della Sala di Giustizia, io non ho notato niente.
Forse, le parole scritte da Dante Alighieri nella sua "Divina Commedia"  (Canto V, versi 100-108) non furono tanto insensate.
Esse recitano:

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense.»
Queste parole da lor ci fuor porte.

Vi consiglio comunque di visitare Gradara ed il suo castello.
Ne vale la pena.
Si tocca della storia importante.
Per recarsi lì, basta prendere l'Autostrada A14 Bologna-Taranto ed uscire a Cattolica-San Giovanni-Gabicce Mare.
Magari potreste anche andare a Pesaro e vedere la Stele di Novilara.
Così, vi fareste una bella vacanza.
Cordiali saluti.








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Ringrazio un caro amico di questa foto.