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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 14 maggio 2015

Evasione fiscale, corruzione e mafia, due parole

Cari amici ed amiche,

oggi pomeriggio, sono stato alla sede del Comitato Manifestazioni Roncoferraro, per aiutare ai preparativi della "Festa del Pesce", festa di paese che quest'anno sarà nei giorni 21, 22, 23 e 24 maggio.
E' venuto uno dei fornitori che si è fermato a parlare con gli amici del comitato e me.
Mi ha colpito questa sua frase che recita:

"Se un imprenditore paga le tasse significa che è a posto e se non paga è perché è in debito".

Ora, i nostri imprenditori sono tassati oltre la misura.
Essi pagano tasse sugli immobili, tasse sulle materie prime e tasse su ogni altra cosa.
Molti di loro non riescono ad arrivare alle fine del mese con un bilancio positivo.
Tanti imprenditori arrivano al pareggio ma molti altri vanno in perdita.
Quando non ce la fanno più falliscono e tra di loro c'è chi arriva a suicidarsi.
L'Italia è un Paese che non ha cultura dell'imprenditoria.
Purtroppo, c'è una mentalità secondo cui l'imprenditore è un potenziale evasore fiscale o (peggio) un ladro oppure uno sfruttatore e perciò è uno da tartassare e da penalizzare con tasse e burocrazia.
L'imprenditore è un lavoratore esattamente come l'operaio, l'impiegato e qualsiasi altra persona che lavora.
Winston Churchill disse:

"L'impresa privata non è una tigre feroce da uccidere o una vacca da mungere ma è un robusto cavallo che tira un carro molto pesante".

Inoltre, qui in Italia si tende a condannare a priori chi sceglie di evadere il fisco, la collusione con la mafia o chi corrompe.
Ora, la corruzione, l'evasione fiscale e la mafia vanno condannati senza se e senza ma.
Sono due cose brutte.
Però, delle cose vanno dette.
Ora, qui in Italia ci sono tanti problemi.
C'è tanta burocrazia, ci sono troppe tasse, mancano delle buone infrastrutture (anche a causa della burocrazia eccessiva) e la giustizia non funzione, perché mancano la certezza della pena e la certezza del diritto.
In queste condizioni, come si suol dire, "ci si arrangia".
Questo favorisce sia l'evasione fiscale, sia la corruzione e sia la mafia.
Per esempio, il disoccupato arriva a lavorare in nero o l'imprenditore arriva a chiedere la "protezione" alla mafia.
Io penso che una persona
Vanno condannate l'evasione fiscale, la mafia e la corruzione però bisognerebbe condannare anche quello che lo Stato non fa o fa male.
Va tutto di pari passo.
Se lo Stato funzionasse bene, la mafia non avrebbe potere e la corruzione sarebbe limitata.
Cordiali saluti.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.