Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo de "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Siete contro l'omosessualità? Torturatori".
Dell'articolo (scritto da Tommaso Scandroglio) è interessante questa parte:
"Basta che il sovrano alzi un sopracciglio perché il suddito corra a servirlo. E così è stato sufficiente che la Corte europea dei diritti dell’uomo, pronunciandosi su un caso collegato al blitz della polizia alla scuola Diaz in occasione del G8 svoltosi a Genova nel 2001, abbia dichiarato che la nostra "legislazione penale [è] inadeguata per quanto riguarda le sanzioni contro gli atti di tortura" che subito il Parlamento è corso ai ripari. Infatti, ad aprile un disegno di legge sulla tortura è stato approvato alla Camera e a breve tornerà in Senato, dove aveva iniziato il suo iter.
Vogliamo qui puntare la lente di ingrandimento su un passaggio chiave di questo Ddl. L’art. 1 stabilisce che si merita dai 4 ai 10 anni di reclusione (ma con le aggravanti arriviamo sino ai 15 anni) chi "con violenza o minaccia" infligge "sofferenze fisiche o psichiche" per "ottenere informazioni o dichiarazioni, per infliggere una punizione, per vincere una resistenza" o "in ragione dell’appartenenza etnica, dell’orientamento sessuale o delle opinioni politiche o religiose". Le parole sono pietre soprattutto quelle contenute nei testi di legge. Questa norma, se nulla cambierà, ci sta dicendo che, tra le varie circostanze che configurano reato, se Tizio provoca con violenze e minacce una sofferenza psichica a Caio per il fatto che Caio è omosessuale, Tizio è un torturatore.
Scendiamo ancor più nel concreto. Voi siete al bar a chiacchierare con gli amici. A un certo punto il discorso scivola sull’omosessualità e vi arrischiate a dire che questo orientamento sessuale è contro natura. Uno dei vostri amici è omosessuale e voi lo sapete benissimo. Lui ribatte alle vostre argomentazioni, voi in modo pacato gli rispondete che proprio perché siete amici – e tale volete rimanere – vi corre l’obbligo di ricordare tutta la verità sull’omosessualità, senza sconti. L’amico non ci sta e parte all’attacco frontale. Anche voi vi infervorate e sfoderate tutte le armi del perfetto polemista senza però insultare minimamente l’amico. Quest’ultimo non ci pensa proprio a retrocedere, anzi vi rintuzza ricordandovi che siete cattolico e quindi dovete essere misericordioso verso tutti, persone omosessuali comprese. Non vi arrendete e ribattete che Dio oltre ad essere infinitamente misericordioso è anche infinitamente giusto e il peccato merita sempre una pena, tanto più severa quanto più è grave il peccato. L’amico furente e amareggiato se ne va, chiama l’avvocato, vi trascina in giudizio e voi rischiate dieci anni di carcere.".
Adesso abbiamo capito che con la scusa del reato di tortura si vuole fare sì che chi si dice contro i matrimoni sia zittito, anche ricorrendo alla legge.
Sia chiaro, la mia non è un'apologia alla tortura, che va condannata.
Però, qui si sta andando oltre.
Dirsi contro i matrimoni omosessuali non è tortura ma è una posizione in difesa della famiglia.
Cosa c'entra questo con la tortura?
Ciò è molto grave.
Oltre a questo, si deve dire che la cosa non meno grave di quanto enunciato prima è il fatto che tutto sia deciso dai sentenze di tribunali.
In pratica, il tribunale ha superato gli organi elettivi, i quali debbono pedissequamente agire in base alle sue direttive.
Si vuole imporre il pensiero unico.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Che imbecille ignorante che sei, tu e quella merda che leggi. Nell'esempio fatto dove sta 'la sofferenza psichica'? Se le parole sono pietre, l'amarezza, il non sentirsi compreso ecc sono una cosa, la sofferenza psichica è un'altra. Essa rappresenta 'l'evento' del reato, ciò che i giudici dovranno attentamente appurare. Ed esso dovrà derivare per forza di cose da 'violenza o minaccia' (che è la 'condotta' cd tipica del reato) e non certo da una pacata o pure infervorata opinione o ancora da turpuloquio oppure da offese verbali (In qiest'ultimo caso è semmai ingiuria, reato già previsto).
RispondiEliminaTe lo dico da sempre: il diritto è una materia tecnica e come tale va maneggiata da tecnici se non si vogliono fare figuracce. E tu e quei cialtroni che riporti ciò avete fatto: una figuraccia da ignoranti.
Datti all'ippica o vai a fare il chirichetto che forse nella vita solo quello sai fare: ignorante!
Non fare l'apprendista stregone e non ingoiare come un automa ogni cazzata che ti propinano.
Ps infine: l'Italia ha firmato la convenzione contro la tortura obbligandosi alla relativa legge. Dunque che c'entra il diktat della corte Edu? Ignorante! I tuoi politici si sono detti contro il reato di tortura ma intanto hanno firmato quella convenzione e nemmeno hanno proposto di togliere la firma: secondo te perché?! Perché prendono per il culo i coglioni come te!
Tu pubblichi immondizia e sulla base di essa offendi a destra e a manca: è per questo che mi fai schifo come uomo.
RispondiEliminaLa tortura è un'altra cosa!
RispondiEliminaDirsi contro i matrimoni tra persone delle stesso sesso non è tortura come non commette tortura i poliziotti che danno qualche manganellata ai No Global che gettano bombe carta, che incendiano le automobili delle persone e che spaccano le vetrine.
Allora, stando al tuo "pensiero", i poliziotti inglesi, americani o di qualsiasi altro Paese si macchiano di reato di tortura!
Dario, fin dove la legge lo consente, io posso fare quello che voglio e tu non puoi fare niente.
In democrazia (termine di cui spesso tu fai un abuso) questo è ammesso.