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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 20 maggio 2015

Caso Palestina, la parola a Winston Churchill

Cari amici ed amiche,

queste sono le parole dette nel 1922 da Winston Churchill (nella foto, 1874-1965) quando era Segretario di Stato britannico per le Colonie:
"Quando ci si chiede cosa s’intende con lo sviluppo della patria nazionale ebraica in Palestina, si può rispondere che non si tratta dell’imposizione di una nazionalità ebraica sull’insieme degli abitanti della Palestina, ma un ulteriore sviluppo della già esistente comunità ebraica, coadiuvato dagli ebrei in altre parti del mondo, perché possa diventare un centro da cui tutto il popolo ebraico, sulle basi della religione e della razza, tragga interesse e orgoglio. Ma perché questa comunità possa avere la migliore prospettiva di libero sviluppo, e perché il popolo ebraico abbia la piena opportunità di mostrare le proprie capacità, è essenziale sapere che si trova in Palestina per diritto e non per tacito assenso".

In pratica, il diritto dà ragione agli Israeliani e non ad Abu Mazen e ad Hamas.
Quella terra, che noi cristiani chiamiamo Terra Santa (perché lì nacque Gesù Cristo nostro Signore, un ebreo) e che gli antisemiti chiamano Palestina,  è sempre stata degli ebrei.
Quindi, per il diritto, Israele è pienamente legittimo.
Il termine "Palestina" venne coniato dai Romani in chiave antisemita.
Infatti, esso si ricollega al popolo dei Filistei, il popolo nemico degli ebrei, quello di Golia.
Termino con un'altra citazione di Winston Churchill, che nel 1938 commentò l'accordo di Monaco tra Gran Bretagna e Francia (da una parte) e la Germania nazista (dall'altra) in questo modo:

"Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra".

Così si può commentare anche il riconoscimento della Palestina da parte dello Stato di Città del Vaticano.
Questa iniziativa politica dello Stato di Città del Vaticano non metterà al sicuro i cristiani in Terra Santa.
In Israele i cristiani stanno al sicuro.
Cordiali saluti.


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