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lunedì 2 marzo 2015

Unione Mincio-Po, è stato fondato il Comitato: "Roncoferraro, parola ai cittadini"

Cari amici ed amiche.

mi è arrivata ora una newsletter del sito dell'Associazione Civica Mantovana (di cui io non faccio parte ma che sostiene il gruppo "2014 Volta Pagina") in cui si annuncia la nascita del  Comitato: "Roncoferraro: "Parola ai cittadini").
Questo comitato si pone contro l'Unione Mincio-Po, una contestata unione che si vuole fare tra i Comuni di Roncoferraro, Sustinente, Serravalle Po ed Ostiglia.
L'e-mail del comitato è cittadini.roncoferraro@gmail.com.
Personalmente (e politicamente) sono molto critico verso questa unione.
C'è chi dice che essa non preluderà ad una fusione tra i succitati Comuni e che tutti gli uffici resteranno nelle sedi comunali dei medesimi.
Ho qui il volantino che è stato distribuito dall'amministrazione comunale di Roncoferraro e che riporta anche queste cose.
Allora, che senso ha fare un'unione intercomunale tra Comuni che tra loro hanno ben poco in Comune?
Avrei potuto capire un'unione intercomunale con Castel d'Ario e Villimpenta, che hanno interessi e storia comuni con quello di Roncoferraro.
Ad oggi, il Comune di Roncoferraro non sarebbe stato costretto ad entrare in un'unione intercomunale.
Allo stato attuale, secondo il volantino che mi è stato consegnato, sono obbligati a fare le unioni intercomunali tutti i Comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti.
La Regione Lombardia ha abbassato la soglia a 5.000 abitanti.
Roncoferraro ne ha 7.200.
Chi sostiene questa unione dice che la soglia potrebbe tornare presto a 10.000 e che quindi si è ritenuta miglior cosa agire per tempo e con calma.
Questa posizione è legittima ma può essere discussa e ribaltata.
Io potrei ribattere dicendo che il tempo impiegato per fare l'Unione Mincio-Po lo si sarebbe potuto impiegare per cercare da subito un'interlocuzione con i Comuni di Castel d'Ario e Villimpenta e forse anche con Bigarello e Bagnolo San Vito.
Oltretutto, la presidenza di questa unione non verrebbe eletta dal popolo ma verrebbe ruotata tra i sindaci dei quattro Comuni facenti parte di codesta unione, come non è eletta dal popolo la Giunta, che è costituita da consiglieri comunali dei medesimi.
Io sarei favorevole ad un referendum con un quorum, come quelli che erano stati fatti per fare passare dei Comuni marchigiani (della Provincia di Pesaro-Urbino) all'Emilia-Romagna (alla Provincia di Rimini).
Mi riferisco ai sei Comuni dell'Alta Valle del Marecchia (Casteldelci, Maiolo, San Leo, Novafeltria, Sant'Agata Feltria e Talamello), a quelli che dopo il voto favorevole al referendum sono in procinto di passare all'Emilia-Romagna (Montecopiolo e Sassofeltrio) e a quelli che invece dopo il voto non favorevole non passeranno all'Emilia Romagna, i Comuni di Monte Grimano Terme e di Mercatino Conca.
Da notare che il Comune di Monte Grimano Terme non passerà all'Emilia-Romagna perché al referendum non si era raggiunto il quorum del 50%, nonostante i sì fossero stati prevalenti.
Infatti, i voti favorevoli erano 520 su 604 voti totali.
A Mercatino Conca, invece, l'obiettivo era stato mancato per soli 10 voti, quei 10 voti che sarebbero serviti a raggiungere la quota  del 50% più uno dei votanti.
Per questo motivo, Mercatino Conca non passerà all'Emilia-Romagna.
Non si potrebbe fare una cosa del genere qui a Roncoferraro?
Cordiali saluti.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.