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sabato 7 marzo 2015

Spagna, una decisione pericolosa

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo che è stato scritto da Rino Cammilleri su  "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "E ora daremo all'islam anche la cattedrale di Cordova".Dell'articolo è interessante la parte che recita:


"Eh, da due secoli la Spagna è così: una terra che trasuda cattolicesimo da ogni poro e un’élite politico-artistico-intellettuale che il cattolicesimo lo odia. Fino al punto di castrarsi pur di fare un dispetto alla moglie. L’ultima è questa: la giunta dell’Andalusia ha dato tempo fino a tutto marzo al Consiglio che regge la Cattedrale di Cordova di acconsentire a una cogestione paritaria con i musulmani, altrimenti andrà per vie legali. Il che, come fa osservare il foglio informativo dell’Aiuto alla Chiesa che Soffre, potrebbe anche voler dire esproprio.

La cattedrale, infatti, era una moschea al tempo di Al-Andalus, e adesso gli islamici, aizzati dalla nouvelle vague fondamentalista, la rivogliono. In attesa di riprendersi, con calma, il resto. Certo, intanto si procede un pezzo alla volta: un numero di membri, nella gestione, uguale a quello della Chiesa. Poi si vedrà. Naturalmente, l’iniziativa è partita dai soliti pulpiti: la formazione Sinistra Unita ha accusato la Chiesa andalusa di avere occultato la «natura islamica» del monumento. E i centri islamici non si sono fatti pregare. Già: pregare. Infatti, secondo la dottrina islamica classica, un luogo in cui un musulmano ha pregato una volta diventa musulmano per sempre. Il caso di Cordova, com’è di certo nelle intenzioni, può costituire un precedente, perché i “mori” in Spagna ci sono stati otto secoli e non c’è quasi angolo che non ne conservi traccia. Bisognerà dunque aspettarsi una sequela di contenziosi, anche se gli interessati dovranno far presto, perché il buonismo politicamente corretto non durerà per sempre: già i popoli occidentali cominciano a dar segni di insofferenza e la storia insegna che ogni ideologia può in qualsiasi momento rovesciarsi nel suo contrario
.".

La decisione della Giunta dell'Andalusia di imporre la cogestione della cattedrale di Cordova con i musulmani non avrebbe alcuna legittimità né da un punto di vista storico né da quello del diritto.
In primo luogo, una cattedrale è tale perché in essa vi è la cattedra del vescovo.
Ergo, la cattedrale è la chiesa principale di una diocesi.
Di fatto, si va a dare la chiesa principale della Diocesi di Cordova ai musulmani e la si toglie alla Chiesa cattolica.
In pratica, il vescovo dovrebbe andare via?
In secondo luogo, la moschea musulmana fu costruita dopo che Cordova fu presa dagli Arabi, nel 711 AD.
In luogo della moschea vi era una chiesa cristiana voluta dai Visigoti e dedicata a San Vincenzo,
Nel 711, arrivarono gli Arabi e la chiesa fu divisa tra musulmani e cristiani.
In seguito, l'emiro Abd al-Rahman ibn Mu'awiya (731-788) fece demolire la chiesa la rimpiazzò con la moschea, che venne poi riconvertita in cattedrale con la riconquista cristiana avvenuta nel 1236.
I cristiani si ripresero ciò che era loro.
Se l'edificio fosse dato in cogestione con i musulmani, ci sarebbero dei problemi.
Basti pensare al Triduo Pasquale.
I musulmani pregano di venerdì e nel Venerdì Santo cristiano si fanno celebrazioni importanti.
Questo creerebbe un problema anche di ordine pubblico
La Giunta dell'Andalusia (di sinistra) vuole solo mostrare il suo anticlericalismo.
Questa decisione non porterà nulla di buono.
Anzi, potrebbe essere pericolosa.
Cordiali saluti.



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.