Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo scritto da Carlo Puca sulla rivista "Panorama" che è intitolato "#lasvoltacattiva di Matteo il manettaro".
Anche il premier Matteo Renzi si piega al giustizialismo e al furore ideologico della sinistra.
Da garantista, Renzi è diventato giustizialista.
Vi sono riforme annunciate senza testi di legge, l'aumento della pena per il reato di peculato e l'ipotesi di modifica della Legge Severino per gli amici.
Tutto questo avviene perché Renzi considera la democrazia un inutile orpello.
Ora, riguardo alla Legge Severino, una cosa va detta.
Nel 2013, Renzi aveva spinto molto per fare sì che il Partito Democratico votasse a favore della decadenza dal Senato del presidente Berlusconi, proprio usando la Legge Severino.
Ora, per Renzi la Legge Severino è scomoda.
Infatti, alle elezioni regionali in Campania il candidato del centrosinistra Vincenzo De Luca non potrebbe governare la regione, qualora vincesse.
De Luca è stato condannato per abuso d'ufficio, quando era Sindaco di Salerno, e in virtù della Legge Severino egli può candidarsi ma non potrebbe governare la regione, qualora vincesse le elezioni.
De Luca è un esponente del Partito Democratico che fa riferimento a Renzi e ha definito la Legge Severino "demenziale".
Egli ha chiesto che il governo cambi la legge.
Che faranno Renzi ed il suo governo, ora che la Legge Severino tocca un esponente del Partito Democratico?
Certo, De Luca ha ragione a definire "demenziale" la Legge Severino.
Però, se essa è demenziale per lui vuole dire che lo era anche per il presidente Berlusconi.
Oltretutto, questa legge era stata applicata in modo retroattivo, cosa che la nostra Costituzione non prevede.
Renzi ha fatto altre cose degne di uno che vede la democrazia come un ammennicolo inutile.
Come recita l'articolo di Puca, "il serpente misura la sua preda prima di mangiarsela": così recitano gli abili Cesare Bocci e Antonia Truppo nel cortometraggio più premiato dell'ultimo semestre.
Ecco perché, pare che il regista, Nicola Prosatore, si sia ispirato a Matteo Renzi, prima di girare il serpente.
Anzitutto, perché in 13 mesi da presidente del Consiglio ha mutato pelle più volte, esattamente come fanno i rettili quando sentono stretto il loro corpo nell'epidermide.
A Matteo Renzi la pelle istituzionale stringe assai.
Ricordo che Renzi è diventato premier senza elezioni.
Infatti, con una riunione della direzione del Partito Democratico ha sfiduciato il suo predecessore Enrico Letta.
In pratica, Renzi ha sostituito il Parlamento (che semmai avrebbe dovuto sfiduciare Letta) con il suo partito.
La sua mossa è stata degna di un capo di un soviet.
Poi, una volta divenuto premier, Renzi ha cacciato via il Commissario al Spending Review Carlo Cottarelli, "reo" di non tagliare come e dove diceva Renzi.
Prima, Renzi fa il "patto del Nazareno" con il presidente Berlusconi, dopo che egli aveva spinto per la sua decadenza dal Senato, e poi lo usa a suo piacimento, fino ad imporre il nome da candidare al Quirinale.
Il governo presieduto da Renzi ha fatto votare una nuova legge anti-corruzione che per i reati di corruzione eleva la pena minima a sei anni e la massima a dodici.
Ora, questa legge suscita perplessità anche ad un giudice della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, uno che non può essere certo tacciato di essere amico del presidente Berlusconi.
Infatti, per Flick, questa legge rischia di fare aumentare i poteri dei Pubblici Ministeri.
La riforma della responsabilità civile dei magistrati è una riforma all'acqua di rose.
Infatti, se un magistrato sbaglia paga lo Stato (cioè paghiamo noi) e lo Stato poi si rivarrà sul magistrato.
Riguardo alla frode fiscale, una legge delega avrebbe previsto la non punibilità per chi evade imposte inferiori al 3%.
Peccato che qualcuno abbia visto in ciò un tentativo di avvantaggiare il presidente Berlusconi.
Renzi ha ritirato questa proposta.
Renzi è giustizialista come gli altri di sinistra.
Anzi, egli è peggio perché si finge nuovo ma di nuovo non ha nulla.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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