Cari amici ed amiche,
questo è il testo integrale scritto dal coordinatore dei club "Forza Silvio" Marcello Fiori sul sito "Forzasilvio.it" che parla della "macchina del fango" che è stata messa in modo contro di lui:
"La macchina del fango
Da “il Mattinale” del 5 Marzo 2015 – “Non sono un delinquente, né un ladro, né un dipendente pubblico infedele”. Risposta puntuale e rigorosa di Marcello Fiori alle falsità e al fango prodotto dalla macchina apposita allestita da procure e giornaloni. Al Presidente dei Club di Forza Italia la totale solidarietà de “Il Mattinale” (Marcello Fiori)
In Italia la corretta informazione è una merce sempre più rara. A differenza di quanto certa stampa vuole far credere, non sono un delinquente, né un ladro, né un dipendente pubblico infedele. Ieri la Guardia di Finanza non mi ha sequestrato 6 milioni di euro come riportato da alcuni organi di informazione per una ragione semplice: quella cifra non esiste. Quella somma non la possiedo, non l’ho mai posseduta né credo che la possiederò mai nella mia vita non essendo un giocatore del lotto. Non esiste nessun ‘bottino’, né alcun patrimonio che minimamente si avvicini a tale somma. Nessun euro delle somme destinate a Pompei è finito nelle mie tasche.
L’atto che le Fiamme Gialle mi hanno recapitato a casa alle 6 e 40 del mattino è una richiesta di sequestro cautelativo fino alla cifra che la Procura (cioè l’accusa) della Corte dei Conti della Campania ipotizza possa ammontare l’ipotetico danno erariale relativo ai lavori di restauro e sistemazione del Teatro Grande di Pompei.
Si tratta di ipotesi di parte cioè della pubblica accusa. Nessun giudice terzo ha mai emesso una sentenza, di primo, secondo o terzo grado, su questa vicenda dichiarandomi colpevole di qualsivoglia reato.
Comprendo che certa informazione per motivi politici, editoriali o semplicemente per superba superficialità deve sbattere il mostro in prima pagina, ma hanno sbagliato bersaglio.
Nonostante i miei chiarimenti forniti nel corso di una conferenza stampa constato che la vicenda che mi riguarda continua a essere travisata e mal comunicata.
Ribadisco il concetto: nessuno mi ha mai sequestrato 6 milioni di euro; non li ho; non li ho mai avuti, né ho ecceduto ai miei compiti di Commissario straordinario di Pompei.
Tra questi compiti, stabiliti da provvedimenti della Presidenza del Consiglio, c’erano non solo la salvaguardia, ma anche la promozione e valorizzazione del sito come attestano indiscutibilmente le Ordinanze del Presidente del Consiglio emanate nel corso del tempo. Se fossero state lette con la dovuta attenzione sarebbe stato facile scoprirlo.
Inoltre, il piano degli interventi da me realizzati è stato preventivamente sottoposto alla valutazione ed autorizzazione di un’apposita commissione del Ministero dei beni culturali.
Ad oggi, rispetto all’unica accusa che mi è stata mossa che è quella di abuso d’ufficio (e non certo quelle ancora più infamanti di frode e corruzione come riportato ad arte da alcuni presunti autorevoli commentatori dei ‘giornaloni’), mi difenderò con assoluta determinazione e nella piena coscienza della mia totale estraneità, nelle sedi opportune, cioè nel processo che è appena iniziato a Torre Annunziata. Processo avviato contro di me dall’allora Procuratore capo Diego Marmo, quello del caso Tortora.
E’ stato persino utilizzato l’argomento che dolosamente mi sarei spogliato dei miei patrimoni per evitare provvedimenti della Corte dei Conti. Ecco come stanno le cose: ho intestato a mio figlio il 50% dell’abitazione che avevo acquistato con la mia prima moglie con un mutuo ventennale, in ottemperanza a quanto disposto con una sentenza di separazione del 19 marzo 2003 (12 anni fa!!). Ho ceduto 3 anni fa il 50% dei diritti di nuda proprietà della casa dove ora vivo con la mia attuale consorte.
Abitazione collocata nel quartiere ultrapopolare di Viale Marconi a Roma e gravata anch’essa da un mutuo ventennale.
Questi sono i miei beni, frutto esclusivamente del lavorio e dei risparmi di una vita.
Un magro bottino per chi pensava di trovare tesori e patrimoni! Lo si poteva scoprire facilmente, non mancando alla Guardia di Finanza mezzi e strumenti per farlo. Si è scelta un’altra strada: quella di ‘sceneggiare’ una presunta azione di giustizia.
Non mi faccio intimidire né impaurire: non debbo rinunciare a nessun privilegio parlamentare non essendo io né deputato né senatore.
Continuerò a battermi per creare un’Italia più civile e libera
soprattutto per tutti quei cittadini che non possono avere né voce né strumenti per difendersi dal protagonismo di certi magistrati e dalla “macchina del fango” di certi organi di informazione.
MARCELLO FIORI
Coordinatore nazionale dei Club Forza Silvio di Forza Italia".
Secondo le notizie, a Marcello Fiori sarebbero stati sequestrati beni con un valore complessivo di oltre 6.000.000 di Euro.
Subito, contro di lui è stata fatta una campagna da parte di certa stampa.
Evidentemente, qui in Italia si continua ad usare la parola per abbattere l'avversario politico di turno.
Così, una notizia da niente viene gonfiata.
Certa gente non si rende conto del fatto che con le parole si possano fare dei danni molto seri.
Cordiali saluti.
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