secondo le statistiche, il 42% dei "nativi digitali" non sa che rischia ad usare le reti Wi-Fi aperte ed il 50% di loro non protegge il proprio smartphone con le password.
I "nativi digitali" sono coloro che sono cresciuti con internet e le tecnologie attuali.
Precisamente, sono i giovani di età compresa tra i 15 ed 29 anni.
Molti di loro sopravvalutano le loro conoscenze della rete.
Ora, esprimo un parere.
Oggi si vive un grande paradosso.
Si può comunicare con persone che si trovano a chilometri di distanza senza uscire di casa.
Eppure, tanta gente è sempre più isolata.
Ci si aggrega sempre meno.
Fa abbastanza specie (per esempio) vedere dei giovani che stanno fisicamente insieme ma che non si parlano perché ciascuno di loro è intento ad usare il suo smartphone o il suo tablet.
Qui a Roncoferraro ne vedo ma ce ne sono ovunque.
Anche i genitori hanno delle responsabilità riguardo a ciò.
Infatti, ai loro figli regalano smartphone e tablet o li fanno navigare in internet usando il PC perché ritengono che le strade ed i parchi pubblici siano pericolosi o semplicemente perché ritengono internet lo strumento più comodo e veloce per stare in contatto con i propri amici.
Così, però, si rendono i figli incapaci di relazionarsi veramente.
I ragazzi non sono capaci di relazionarsi dal vivo.
Inoltre, si naviga male.
Infatti, i ragazzi non usano internet correttamente ma per giocare o per andare sui social-network a fare facezie, se non per fare altre cose che sono peggiori.
Questo è grave.
Bisogna fare in modo che i giovani tornino a relazionarsi.
Per questo, ritengo che nelle scuole si debbano educare i ragazzi ad usare bene internet.
Internet può essere una risorsa ma se usato male può portare anche molti guai.
Cordiali saluti.
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