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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 15 giugno 2014

Viterbo e la fontana di Pianoscarano

Cari amici ed amiche,

una mia amica mi ha suggerito di parlare di un monumento di Viterbo, la fontana di Pianoscarano.
Questa bella fontana sorge in luogo di una precedente che venne distrutta nel 1367.
La storia di quel monumento fu veramente particolare.
Nel 1367, Papa Urbano V (1310-1370)  volle rientrare a Roma da Avignone.
Si fermò a Viterbo con tutta la sua corte.
Un giorno, un cardinale francese di nome Carcassona lavò il suo cane nella fontana.
I viterbesi si arrabbiarono poiché quella era la loro fonte di approvvigionamento idrico.
Una donna fece le rimostranze.
Scoppiò una lite e la donna fu uccisa.
La popolazione viterbese si inferocì ed attaccò le case dei cardinali.
Ci fu una lotta tra i Viterbesi ed i soldati del Papa.
In soccorso dei servi del Papa intervennero i paesi vicini e Viterbo fu costretta a chiedere la pace.
La reazione papale fu durissima.
Dieci ribelli furono impiccati, le case dei capi della sommossa furono distrutte,  altri cinquanta viterbesi furono messi in prigione e furono demolite le torri.
Fu distrutta anche la fontana, l'oggetto che determinò il casus belli.
Fu previsto anche l'abbattimento delle mura ma i cardinali fecero presente che l'aiuto di Viterbo fu fondamentale al cardinale Egidio di Albornoz (1310-1367)  per riportare i territori del Lazio sotto il controllo dello Stato della Chiesa.
Per questo le mura furono risparmiate.
Nel 1376 la fontana fu ricostruita.
Questa fontana fu luogo di aggregazione per la gente, specie al tempo della vendemmia.
Qui si lavavano le botti ed i bigonci.
In quel periodo essa era presa d'assalto dalla gente che arrivava anche a litigare.
Il Comune dovette prendere dei provvedimenti, creando una turnazione per l'uso della fontana.
Venne stabilito che il turno venisse assegnato in base al tempo che si impiegava per fare rotolare la botte dalla piazza alla fontana.
Ancora oggi i Viterbesi ripetono questa pratica, per la manifestazione della Festa dell'Uva, festa che si tiene verso la fine di settembre.
Si fa rotolare una botte piena d'acqua.
Una curiosità sta nel fatto che durante quella festa dalla fontana viene fatto sgorgare il vino.
Vedrei volentieri quella festa, anche se non è proprio la festa che fa per me, visto che sono astemio.
Però, la cultura di un territorio si vede anche da feste analoghe, che sono un patrimonio.
Cordiali saluti.




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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.