Cari amici ed amiche,
il giornale "Il Mattino" riporta una notizia che se confermata potrebbe avere del clamoroso".
Secondo questa notizia, pare che il voivoda di Valacchia Vlad III Tepes (1431-1476) sia sepolto a Napoli.
Vlad III Tepes (detto "l'Impalatore") fu il personaggio che ispirò Bram Stoker che nel 1897 scrisse il libro sul Conte Dracula, il noto vampiro.
Vlad morì misteriosamente nel 1476 e, secondo la tradizione romena, fu sepolto nel monastero dell'Isola di Snagov.
Secondo la leggenda, i monaci di quel monastero avevano il compito di tenere a freno l'anima di Vlad.
Ora, però, pare che la realtà sia diversa.
Nel 1932, un gruppo di archeologi aprì la tomba di Vlad e trovarono solo i resti di un cavallo.
Dunque, dove può essere il corpo del conte Vlad Tepes?
Qui potrebbe entrare in gioco Napoli.
Un gruppo di studiosi dell'università di Tallinn (in Estonia) è convinto che Tepes sia sepolto a Napoli, presso il chiostro della chiesa di Santa Maria La Nova.
Il gruppo di ricerca estone è integrato da italiani, i fratelli Glinni (di cui uno, Giandomenico, è ricercatore a Tallinn e l'altro, Raffaello, è studioso di storia) ed il direttore del Museo delle Antiche Genti Nicola Barbatelli.
Essi sono andati sul posto e non hanno potuto credere ai loro occhi.
Hanno visto una lapide con un dragone scolpito.
Il padre di Vlad III Tepes, Vlad II, aveva il soprannome romeno "Dracul", ossia "Drago".
Il drago era raffigurato nel blasone di un ordine, l'Ordine del Dragone.
L'Ordine del Dragone era un ordine cavalleresco del Sacro Romano Impero Germanico e fu fondato nel 1408 dall'imperatore Sigismondo e serviva a proteggere le popolazioni cristiane dai Turchi.
Il giornale napoletano riporta quanto detto dallo studioso Raffaello Glinni ha riassunto il tutto in questo modo:
"Nel 1476 il conte Vlad Tepes Dracula, che appartiene all’ordine del Dragone come il re di Napoli Ferrante D’Aragona, scompare durante una battaglia contro i turchi e viene dato per morto - spiega lo studioso Raffaello Glinni - una delle sue figlie, Maria, all’età di sette anni viene adottata da una donna napoletana e condotta nel regno di Napoli. Qui in seguito sposa un nobile napoletano della famiglia Ferrillo. La coppia ottiene in ”regalo” i territori di Acerenza in Basilicata ma è legata a Napoli tanto che, alla morte, i coniugi vengono seppelliti a Napoli". Fin qui la storia è nota, proprio Il Mattino l’ha raccontata un paio di anni fa.
Ma la svolta è giunta negli ultimi mesi, quasi per caso. Una studentessa napoletana, Erika Stella, per la sua tesi di laurea si inoltra nel chiostro di Santa Maria La Nova, scatta una foto che le sembra "strana", decide di andare a fondo e coinvolge via mail gli studiosi, anche quelli estoni, che guardano l’immagine e restano sconvolti. Dopo aver cercato a lungo quella traccia, eccola arrivare per mano di una giovane che sta realizzando una tesi di laurea: secondo gli studiosi è la conferma di due ipotesi: 1) il conte Dracula non morì in battaglia ma venne fatto prigioniero dai turchi; 2) la figlia Maria riscattò il papà prigioniero e lo portò in Italia. Alla morte lo fece seppellire a Napoli.
Ma perché tante certezze? Il marmo, che appartiene alla tomba di Ferrillo, il "genero" di Dracula, è denso di riferimenti che non apparterrebbero alle spoglie dell’uomo che dovrebbe essere lì dentro. E qui la realtà diventa romanzo, almeno finché la scienza non dirà che è tutto vero: "Guardate i bassorilievi - spiega raggiante Glinni - la rappresentazione è lampante. Ricordate che il conte si chiamava Dracula Tepes: vedete che qui c’è la rappresentazione di un drago, Dracula appunto, e ci sono due simboli di matrice egizia mai visti su una tomba europea. Si tratta di due sfingi contrapposte che rappresentano il nome della città di Tebe che gli egiziani chiamavano Tepes. In quei simboli c’è ”scritto” Dracula Tepes, il nome del conte. C’è bisogno di altre conferme?".
Se tutto ciò dovesse essere vero, ci sarebbe anche un'altra cosa molto importante.
Infatti, si avrebbe la conferma del fatto che la famiglia di Vlad non fosse stata cristiano ortodossa ma cattolica.
Quella di Santa Maria La Nova è una chiesa cattolica!
Forse, la famiglia di Vlad potrebbe essere stata cristiano cattolica di rito bizantino o forse di rito latino.
A prescindere dal rito (latino o bizantino che fosse stato), questo potrebbe confermare l'ipotesi di un'appartenenza alla Chiesa cattolica della famiglia di Vlad, poiché l'Ordine del Dragone era un ordine cattolico.
Esso fu ratificato nel 1433 da Papa Eugenio IV, in occasione dell'incoronazione ad imperatore di Sigismondo.
Questo potrebbe darci un'idea di quello che potrebbe essere stata da un punto di vista religioso la Romania di quegli anni.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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