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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 16 giugno 2014

Ed i giovani scappano dall'Italia!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto su  "Italia chiama Italia" dal suo direttore Ricky Filosa, articolo che è intitolato "Italiani all’estero, a 23 anni Camilla trova il suo sogno in Spagna: ‘tornare in Italia? Non ci penso nemmeno’".
L'articolo parla di Camilla Michetti, una ragazza italiana di 23 che è appassionata di surf e che con il suo boyfriend si è trasferita in Spagna (precisamente alle Isole Canarie) ove i due hanno aperto un'attività di bed & breakfast.
La ragazza ha detto che non tornerà in Italia.
Verso questo Paese c'è sfiducia, soprattutto tra i giovani ed i miei coetanei trentenni e trentacinquenni.
Non c'è meritocrazia.
Molto spesso si trova il posto di lavoro per raccomandazione e non per capacità e meriti propri.
Non si riesce a fare innovazione.
Basti pensare alla scuola e all'università.
Qui, per esempio, si insegnano molto le materie umanistiche (il che non è un male) e poco quelle scientifiche.
Questo comporta una scarsa ricerca scientifica.
Anche la cultura umanistica è pesantemente trascurata.
Basti pensare a quei monumenti che potrebbero essere valorizzati e che invece sono trascurati.
Oltre a ciò, non si riesce a fare impresa, tra i costi elevati della corrente elettrica, le tasse alte, la burocrazia elefantiaca, la giustizia che non funziona e la mancanza di buone infrastrutture.
Da disoccupato conosco la situazione.
La politica è bloccata da veti incrociati.
In questo contesto, un giovane può fare veramente poco.
Qui in Italia ci sono tanti giovani laureati e diplomati che non riescono a trovare lavoro o che sono costretti a fare altri mestieri, mestieri che sono lontani dalla loro qualifica, sottopagati e con contratti a termine.
Per questo, chi può se ne va.
Io stesso ho già fatto delle domande di lavoro all'estero.
L'Italia non è un Paese per giovani.
Cordiali saluti.



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