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martedì 8 aprile 2014

La questione di Garibaldi, verità e menzogne

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo del blog "Fronte di Liberazione dai Banchieri" che è intitolato "Come e perché l’Inghilterra decise la fine delle Due Sicilie: La vera storia della spedizione dei mille.".
Su alcuni dei contenuti dell'articolo sono perfettamente d'accordo.
Su altri non sono per nulla dì'accordo.
Per esempio, sulla questione israelo-palestinese non sono d'accordo.
Israele è legittimo, senza se e senza ma.
Oggi, Israele protegge i cristiani della Terra Santa.
Riguardo alla massoneria, va detto che essa fu presente anche a Napoli.
Cito il famosissimo principe Raimondo di Sangro (1710-1771).
Certo, il problema della massoneria stette (e tuttora sta) nel relativismo, ossia nella negazione di una verità assoluta, e che in essa si fossero annidate forze anticlericali fu vero.
Ora, il 1 agosto 1714 fu fondata a Londra la Prima Gran Loggia.
Certamente, dopo una serie di passaggi storici, questa divenne una loggia che stabiliva il rapporto tra trono ed altare, ovviamente della Chiesa anglicana.
Per contro, la massoneria di Rito Scozzese fu fondata da cattolici.
Ci furono anche logge con forze presbiteriane.
Furono queste ultime a sostenere i movimenti che nel Risorgimento fecero cadere i vari Stati preunitari in Italia.
Dell'articolo è interessante questa parte:

"Innanzitutto furono i sempre più idilliaci rapporti tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio a generare l’astio di Londra. La massoneria inglese aveva come priorità politica la cancellazione delle monarchie cattoliche e la cattolica Napoli era ormai invisa alla protestante e massonica Londra che mirava alla cancellazione del potere papale. I Borbone costituivano principale ostacolo a questo obiettivo che coincideva con quello dei Savoia, anch’essi massoni, di impossessarsi dei fruttuosi possedimenti della Chiesa per risollevare le proprie casse. Massoni erano i politici britannici Lord Palmerston, primo ministro britannico, e Lord Gladstone, gran denigratore dei Borbone. E massoni erano pure Vittorio Emanuele II, Garibaldi e Cavour.



In questo conflittuale scenario di potentati, la nazione Napoletana percorreva di suo una crescita esponenziale ed era già la terza potenza europea per sviluppo industriale come designato all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1856. Un risultato frutto anche della politica di Ferdinando II che portò avanti una politica di sviluppo autonomo atto a spezzare le catene delle dipendenze straniere.

La flotta navale delle Due Sicilie costituiva poi un pericolo per la grande potenza navale inglese anche e soprattutto in funzione dell’apertura dei traffici con l’oriente nel Canale di Suez i cui scavi cominciarono proprio nel 1859, alla vigilia dell’avventura garibaldina.



L’integrazione del sistema marittimo con quello ferroviario, con la costruzione delle ferrovie nel meridione con cui le merci potessero viaggiare anche su ferro, insieme alla posizione d’assoluto vantaggio del Regno delle Due Sicilie nel Mediterraneo rispetto alla più lontana Gran Bretagna, fu motivo di timore per Londra che già non aveva tollerato gli accordi commerciali tra le Due Sicilie e l’Impero Russo grazie ai quali la flotta sovietica aveva navigato serenamente nel Mediterraneo, avendo come basi d’appoggio proprio i porti delle Due Sicilie.



Proprio il controllo del Mediterraneo era una priorità per la “perfida Albione” che si era impossessata di Gibilterra e poi di Malta, e mirava ad avere il controllo della stessa Sicilia quale punto più strategico per gli accadimenti nel mediterraneo e in oriente. L’isola costituiva la sicurezza per l’indipendenza Napolitana e in mano agli stranieri ne avrebbe decretata certamente la fine, come fece notare Giovanni Aceto nel suo scritto “De la Sicilie et de ses rapports avec l’Angleterre”
.".

Ora, se la massoneria inglese (e protestante) voleva distruggere le monarchie cattoliche, perché quella di rito scozzese non intervenne?
Per l'Inghilterra, questa intervenne, nella famosa Battaglia di Culloden del 1746, a sostegno del principe Carlo Edoardo Stuart (1720-1788), contro i protestanti di re Giorgio I di Hannover, quello che fondò la Prima Gran Loggia di Londra?
Salvare il Regno delle Due Sicilie sarebbe stata una rivincita per la massoneria cattolica di rito scozzese.
Che la Spedizione dei Mille fosse stata sostenuta da certa massoneria protestante fu vero.
Che questa massoneria protestante avesse voluto portare il protestantesimo in Italia fu vero e volle fare ciò per crearsi uno Stato contro gli Asburgo.
Che Giuseppe Garibaldi (1807-1882) fosse stato massone fu vero.
Nel 1844, egli fu affiliato alla loggia massonica irregolare "Asilo de la vertud" di Montevideo.
Nel 1862, Garibaldi divenne Gran Maestro della Massoneria palermitana, a cui fu affiliato anche Giuseppe Nuvolari (1820-1897), un imprenditore del mio paese, Roncoferraro (Mantova) che si avvicinò alla causa di Giuseppe Garibaldi (diventandone il luogotenente), il quale fu ospitato nella sua villa (che oggi è residenza della famiglia Corneliani) nella località di Carzedole, che assunse il nome di Villa Garibaldi.
Garibaldi era un massone anticlericale ed era stato anche un mercenario che non lesinò l'uso della violenza.
Egli fu funzionale al piano di queste logge anticlericali ed anticattoliche dell'Inghilterra e a quelle di re Vittorio Emanuele di Savoia (1820-1878) e di Camillo Benso Conte di Cavour (1810-1861), che con certe banche inglesi erano indebitati.
Le annessioni dei vari Stati preunitari al Regno di Sardegna sarebbero state un modo per ottenere questi fondi e pagare i loro debiti.
Quindi, il compito di Garibaldi fu quello di destabilizzare il Regno delle Due Sicilie, andando in Sicilia.
La Sicilia, infatti, mal sopportava i Borboni, soprattutto nella zona ovest.
Mentre le città di Messina (io sono di origini messinesi e gli antenati di mia madre erano possidenti) e Catania erano legate ai Borboni, poiché da questi ebbero molti benefici, altre zone, come quelle di Palermo e Trapani erano ostili ai Borbone.
Ricordo la Rivolta di Palermo del 1820.
Quindi, Garibaldi arrivò a Marsala (11 maggio 1860) e qui creò il caos.
Con la scusa del "peacekeeping" nell'isola, il Regno di Sardegna si prese tutto.
Garibaldi, però, non lesinò l'uso della violenza contro chi resistette.
Fu il caso del massacro di Bronte (8 agosto 1860).
Questo dimostra come fosse stata divisa in due la Sicilia: l'ovest era anti-borbonico e l'est era filo-borbonico.
Ora, termino facendo qualche appunto.
In primo luogo, ci fu un errore anche da parte italiana.
L'Italia si sarebbe dovuta unire da molto tempo prima.
Fu vero che essa ebbe un forte peso culturale ma dalla fine del Medio Evo in poi non aveva più peso politico.
Così, anziché unirci da noi, come fecero i grandi Stati (come Francia ed Inghilterra) ci unirono gli altri e alle loro condizioni.
In secondo luogo, io non demonizzerei tanto gli inglesi.
Ricordo essi si erano insediati nella zona di Marsala, ove grazie alle produzioni del noto vino crearono una buona economia.
Inoltre, ricordo che l'ammiraglio Horatio Nelson (1758-1805) fu insignito del titolo di Duca di Bronte nel 1799 da re Ferdinando I di Borbone (1751-1825).
Serve obiettività.
Cordiali saluti.








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Ringrazio un caro amico di questa foto.