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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 17 gennaio 2014

San Giulio e i draghi

Cari amici ed amiche.

Il Lago d'Orta, in Provincia di Novara, ha un'isola con una storia molto particolare.
Una leggenda racconta che nel IV secolo AD due fratelli di nome Giulio e Giuliano (che erano originari dell'Isola di Engina, in Grecia)  si recarono presso il Lago d'Orta per abbattere i templi pagani ed evangelizzare la zona, con l'avallo dell'imperatore romano Teodosio.
Secondo la leggenda, quella zona era popolata di mostri, come rettili e draghi.
San Giulio li sconfisse e li confinò presso il Monte Camosino.
Giuliano evangelizzò la vicina zona di Gozzano, ove edificò la novantanovesima chiesa.
Giulio cercò il luogo in cui edificare la centesima.
Questo luogo fu identificato nell'isola che si trovava nel lago.
Ora, la leggenda di San Giulio che sconfisse i draghi viene avallata dal fatto che nel monastero che fu costruito sull'isola vi siano ossa di grandi rettili.
Probabilmente, questi resti sono fossili di chissà quale dinosauro.
Ora, nel Bestiario medioevale, il rettile rappresenta il Maligno.
Un caso è presente anche qui nel Mantovano, nel Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie, che si trova nel Comune di Curtatone.
Dentro questa chiesa, appeso alla volta con catene, vi è un coccodrillo imbalsamato.
Questo coccodrillo provenne dal Nilo e fu portato a Mantova dai suoi signori, Gonzaga, nel XVI secolo.
Questo coccodrillo scappò e vagò per il fiume Mincio.
Due fratelli si imbatterono in lui e vennero attaccati.
Uno dei due morì. L'altro sconfisse la bestia e si salvò, poiché aveva chiesto un'intercessione alla Vergine Maria.
Il coccodrillo fu imbalsamato ed appeso nella chiesa con catene.
Ora, per questa storia vi è un'altra interpretazione.
Il libro dell'Apocalisse di San Giovanni (capitolo 20, versetti 1-3) recita:

"1 Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. 2 Afferrò il dragone, il serpente antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; 3 lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po' di tempo.".

Il coccodrillo incatenato e messo all'inizio della navata della chiesa, nel punto opposto a quello in cui si trova l'altare, indica esattamente questo.
Inoltre, nel Medio Evo (ed anche dopo) si usavano mettere nelle chiese figure mostruose, quasi demoniache, per scacciare il male.
Pensiamo ai gargoyles, le sculture mostruose delle chiese gotiche.
Il gargoyle nacque da questa leggenda: a Rouen (la città francese che si chiama Rothomagus) c'era un drago di nome Gargouille (o Grand Goule) che si placava solo con offerte rituali, dei sacrifici.
Nel 600 AD venne un prete di nome Romano (che poi divenne arcivescovo di Rouen) che promise di liberare la città in cambio della conversione.
Con la sua tonaca, Romano prese il drago al guinzaglio e con il segno della Croce lo sconfisse.
Il drago finì al rogo ma la testa non bruciò e venne staccata dal corpo.
Fu messa alla porta di Rouen, diventando il modello del gargoyle.
Dunque, anche le ossa che si trovano presso il monastero di San Giulio potrebbero avere la stessa funzione.
Termino ora con questa mia poesia:

SANTU GIULIU CUNTRU LU DRACU

Accussì come dissi l'"Historia Langobardorum"...
cà lu Diacunu scrivìu...accussì...
vinni San Giuliu, accussì 'ntra la jacqua et li rocci, 
comu 'ntra lu ciumi et la muntagna...
et fora mannau ogni scursuni da lu lacu...
et beddu fici iddu lu virdi 'n nomu di Diu...
cà puru a cammattiri pigghiau et vincìu lu dracu!

Cordiali saluti.

PS: ringrazio l'amico e socio Morris Sonnino della foto.





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Ringrazio un caro amico di questa foto.