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martedì 21 gennaio 2014

La pace in Medio Oriente potrà esserci solo con il riconoscimento di Israele

Cari amici ed amiche.

Il Premier canadese Stephen Harper è stato chiaro: la pace in Medio Oriente potrà esserci solo con il riconoscimento di Israele.
Questo è stato detto e ribadito dal Primo Ministro canadese, durante la sua visita in Medio Oriente.
Ciò è logico.
Come si può dire di volere la pace in Medio Oriente se si dice no al riconoscimento di Israele e se si vuole sostenere chi vuole distruggere lo Stato ebraico?
Come si può dire di volere la pace in Medio Oriente si si sostengono dei terroristi?
Oggi, Harper ha fatto visita al Presidente Israeliano Shimon Peres.
Il sito dell'Israel Ministry of Foreign Affairs riporta in inglese:

"President Shimon Peres, this morning (Tuesday, 21 January 2014), at his Jerusalem residence, held a working meeting with Canadian Prime Minister Stephen Harper, who is on an official visit to Israel. At the beginning of the meeting President Peres and Prime Minister Harper delivered statements to the press. During the meeting they discussed strengthening the strategic relations between Israel and Canada as well as the peace negotiations between Israel and the Palestinians. President Peres welcomed Prime Minister Harper and said, "You are a dear friend, there are few who speaker in such a way. You have come at an important moment not only for Israel but for the Middle East as a whole. We are at a critical time, your visit and in the Palestinian Authority will help us progress towards peace. Israel and the world are united around the two state solution. There is no doubt that the process is hard and require tough decisions to be made but a pea ce agreement at this moment in time will push Israel and the entire region forward and will bring stability for years to come. The alternative to peace is dangerous."

Prime Minister Harper thanked President Peres for his words and said that Israel and Canada are similar in terms of being multicultural but that while Israel has little land and a rich history, Canada has a lot of land but less history. Prime Minister Harper echoed the president's sentiment that the future must be based on knowledge economies and added that Israel is the best example of using high-tech to secure the future
.".

L'incontro si è svolto in un clima di grande e sincera amicizia.
La presenza di Israele è fattore di stabilità per l'area.
Per esempio, a Gerusalemme le comunità religiose non musulmane possono pregare senza rischiare di saltare per aria.
La presenza di Israele fa sì che in quell'area ci sia un porto franco tra Occidente ed Oriente, tenendo conto del fatto che l'altro porto franco, il Libano, sia in una situazione non bella a causa delle tensioni religiose che stanno crescendo di nuovo, dopo la guerra che ci fu tra il 1975 ed il 1990.
Queste tensioni sono cresciute anche a causa di quanto sta accadendo in Siria.
Harper ha pienamente ragione: l'alternativa alla pace è pericolosa e la pace non può esserci senza riconoscere Israele e la sua dignità.
Cordiali saluti.

 PS: l'amica Francesca Padovese (blog "Stand Up and Fight") mi ha segnalato una serie di articoli di "The Center for Israel & and Jewish Affairs" . Sono molto interessanti. Ringrazio Francesca.


12 commenti:

  1. mi sa che hai mancato un pezzo. Se israele sarà riconosciuta (e arafat, come quasi tutti i leader arabi, l'aveva tra l'altro già fatto) non credo proprio che ci sarà la pace. Manca infatti sempre un pezzo: il riconoscimento, a sua volta, della palestina da parte di israele. Altirmenti hai voglia a sognare la pace! PS ieri sera sono stato in un ristorante palestinese: ottimo! dovresti andarci anche tu. PPS oggi tutti sono concordi nella necessità (per la pace) di uno stato palestinese (pure sharon e l'attuale leader israeliano)...sei rimasto solo tu a pensarla in maniera diversa. Eh sì, sei un operatore di pace così come dice il vangelo. Vedi, dopo tante atrocità, a un certo punto la pace diviene la cosa più importante e debbono essere messe da parte tutte le opinioni e le questioni di principio. Io es. in siria non "tifo" ormai per nessuno: l'importante è che cessi il conflitto.

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  2. voglio dire: perché è facile tifare in maniera ossessiva per una sola delle parti quando si sta comodamente seduti dietro un computer mentre sono altri uomini (compresi quelli che appoggi) a subire le tragiche conseguenze della guerra.

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  3. e ancora: io ritengo che gerusalemme debba andare giustamente (perché così stabilì l'onu) alla palestina o almeno fare a metà. Ma sai che me ne frega di gerusalemme se poi israeliani e palestinesi raggiungono al pace! Sono loro che muoiono non io e quindi ciò che importa è la pace e nient'altro. Punto. Le questioni di principio le lascio ai guerrafondai e agli opportunisti che fomentano stando al sicuro.

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  4. La differenza tra me e te sta nel fatto che tu sia ignavo ed io no.
    Più dello schierarsi contro di me, detesto l'ignavia.
    Nella vita CI SI DEVE SCHIERARE!
    Bisogna anche sporcarsi le mani, cosa che tu non fai!
    Io mi sporco le mani e mi schiero con Israele.
    La Palestina non può essere riconosciuta, specie nelle attuali condizione in cui ci sono dei terroristi al comando, Hamas a Gaza.
    Del resto, Netanyahu non ha una bella impressione degli attuali colloqui di pace con la controparte palestinese.
    Inoltre, Paesi come Canada ed Australia sono schierati con Israele.
    Il mondo non funziona nel modo da te descritto.
    Mi sembri uno che vive fuori dal mondo.
    Inoltre, io non mi limito a stare dietro ad un computer.
    Mi muovo anche all'esterno.
    Si vede che non sai nulla!

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  5. antonio, diciamo che il tuo è un modo molto facile e comodo di sporcarsi le mani: te le sporchi sulla tastiera! Fatto sta che non sei tu, poi, la mattina ad uscire di casa ed avere il chiodo di fisso di un attentato da un momento all'altro (mi riferisco ai cittadini israeliani ovviamente, quelli che tu "difendi").
    In secundis, tu sei schierato ma lo sono anch'io! Oggi come oggi sto coi palestinesi...ovviamente per lo più e non in toto (come fai tu per israele) poiché nella vita ci vuole equilibrio, sempre.
    Infine, non hai forse afferrato il nodo centrale delle mie parole: sono 70 anni che tutti si schierano, ma è chiaro che se davvero si vuole la pace bisogna mettere da parte le questioni di principio e avallare delle concessioni, qualunque esse siano. A me per es, se l'accettazione dei palestinesi di rinunciare a gerusalemme (che secondo l'onu dovrebbe andare ad essi) dovesse significare pace...sai quanto me ne fregherebbe di gerusalemme! E ciò soprattutto per il bene dei palestinesi, ossia di quelli che oggi come oggi appoggio: i missili cadono sulle loro teste, mica sulla mia! Quindi mi è semplicemente impossibile sporcarmi le mani se poi sto dietro a un computer qui in italia! Non dobbiamo essere ipocriti se non strafottenti delle vite e delle sofferenza altrui!
    Pertanto, il titolo del tuo articolo è ampiamente inesatto: hai scritto che la pace si può raggiungere solo con il riconoscimento di israele. Niente di più inesatto! Infatti, se si riconosce israele ma non la palestina, la pace assolutamente non si raggiunge. E non lo dico io, ma 70 anni di storia! E infatti oggi israele è indistruttibile (è una potenza militare) e allo stesso modo è indistruttibile la resistenza (o terrorismo) palestinese (infatti è oggi più forte di ieri e lo diventa sempre di più ad ogni missile israeliano che cade).
    Occorre semplicemente accettare la realtà dei fatti e riconoscere, nel bene di entrambi i popoli che, questioni di principio o meno, L'UNICA SOLUZIONE PER LA PACE è il ricoscimento reciproco.
    Altrimenti sarà guerra....ancora guerra dopo ben 70 anni di sofferenze per entrambi. E' questo che vuoi? A me pare, a questo punto, proprio di sì.
    Oppure forniscimi tu una soluzione politica a completamente del riconoscimento di israele. Cioè, ammesso che tutti i palestinesi riconoscano israele, poi che si fa? A ciò non hai una risposta.
    Credo di aver esposto delle idee se non condivisibili quanto meno coerenti.
    Sai capace di fare lo stesso?
    Saluti.
    PS e ricorda che compito della politica è, dopo essersi schierati senza risultati, risolvere i problemi. Prendi in siria: all'inzio ci siamo schierati, ma ora è il momento di ricercare la pace e mettere da parte le questioni di principio...se teniamo ovviamente al popolo siriano, altrimenti che guerra sia!!!!

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  6. No caro! Tu non sai niente di me!
    Io le mani me le sporco anche nell'atto pratico, partecipando e riunioni e quant'altro.
    Tu non hai alcun diritto di giudicare me, anche perché non metti la faccia in ciò che scrivi.
    Israele è dalla parte della ragione, visto che i tuoi "poveri palestinesi" sparano razzi contro le città israeliane.

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  7. partecipare alle riunioni è un conto, vivere concretamente sotto la minaccia di attentati è un'altra storia!
    Ma l'aspetto centrale che pongo tu l'hai ignorato: che per te israele abbia ragione si è capito, ma qual è la soluzione concreta per te per raggiungere la pace? La storia ci dice che israele è indistruttibile così come lo è la resistenza/terrorismo palestinese (anzi si sono rafforzati a vicenda in questo settantennio) e quindi non riconoscersi reciprocamente significa guerra. Ripeto, è la storia che lo dice, non io. Ma tu ribatti "israele ha ragione". Ok, mettiamo che sia così, ma ciò basta per la pace? La risposta è NO e ripeto, ciò lo dice la storia. Vuoi ancora una guerra infinita? A me pare di sì. Oppure, te lo richiedo: la tua soluzione per la pace (ripeto, per la pace) qual è? E' questo che non ancora si è capito dalle centinaia di articoli che scrivi sul tema. Abbiamo capito, per te israele ha ragione....ma poi? Insomma, dei palestinesi che ne facciamo? Li cacciamo (e chi se li piglia?), li uccidiamo, li inglobiamo in israele ecc....Allora? A me pare che la tua idea sia: israele ha ragione/status quo. Ma questa è un'idea, non una soluzione! Io infatti sto parlando di politica e come vedi, infatti, quasi mai spiego le ragioni che mi fanno schierare dalla parte palestinese. Dopo 70 anni di sofferenze per entrambi i popoli, ma che me ne frega più del perché (secondo me) i palestinesi hanno ragione!
    Capito ciò che voglio dire?
    Stavolta spero di averlo chiarito una volta per tutte.
    E che mi frega poi di giudicarti, io ti sto chiedendo di esporre la tua soluzione!!! Che forse non esiste....e perciò ti ho scritto: tanto che ti frega, tu stai dietro a un computer o in sale-riunione ben lontane dagli attentati e dai missili che cascano in medioriente!!!! Compris?
    Ciao.

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  8. Il punto è che se domani mattina israeliani e palestinesi dovessero raggiungere la pace e quindi riconoscersi reciprocamente, tu saresti contrario! A me questo pare di capire. Ribadisco: pare.

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  9. In Israele ci sono gli arabi e stanno bene!
    Gli arabi possono essere cittadini israeliani.
    Dunque, il problema non sussiste.
    Tra l'altro, ho un bel dossier che dice che gli arabo-israeliani non vogliono lo Stato Palestinese.
    Questo è il link, http://digilander.libero.it/asdfghj2/dossier/Gli%20arabi%20stessi%20non%20vogliono%20uno%20Stato%20Palestinese.htm.
    Quella che tu chiami "resistenza palestinese" è terrorismo!

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  10. Sono gli Arabi (come Abu Mazen ed Hamas) che non vogliono riconoscere Israele.

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  11. Per te quindi i palestinesi dovrebbero diventare israeliani?
    PS non essere il solito: ho scritto resistenza/terrorismo.

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  12. E' terrorismo!
    Non ci sono vie di mezzo.
    Gli arabo-israeliani stanno bene in Israele.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.