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domenica 5 gennaio 2014

Ebrei, finanza e massoneria, luoghi comuni da confutare!

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo del sito "Business People" che è intitolato "Finanza ed ebraismo, un coacervo di luoghi comuni".
Questo articolo casca a fagiolo.
Giusto ieri, qui a Roncoferraro (Mantova), stavo parlando con dei miei amici ed uno di loro ha detto che gli ebrei governano la finanza nel mondo.
Io ho difeso gli ebrei.
Ora, questa storia degli ebrei e della finanza va sfatata.
Durante una conferenza, Milton Friedman disse: "Sono molti gli stereotipi sul rapporto tra la cultura giudaica il mondo della finanza. A partire da quello legato al prestito di denaro. Tutti strettamente connessi alle attività economiche di questa comunità, anziché alla sua religione".
Friedman nacque a Brooklyn nel 1912, da una famiglia ebraica.
Ora, io vorrei fare un piccolo sunto storico.
I primi veri banchieri non furono gli ebrei mai i cavalieri dell'Ordine del Tempio, i Templari.
I Templari custodivano i soldi dei nobili alle Crociate e fecero prestiti.
Il concetto di banca nacque qui in Italia.
Nella Firenze del XIV secolo ci furono importanti famiglie di banchieri, come i Peruzzi ed i Bardi.
A Londra vi è una via che si chiama Lombard Street.
Nel Medio Evo, questa via ospitava numerosi banchieri lombardi.
Intendiamoci, nel Medio Evo, i "lombardi" erano gli abitanti del nord dell'Italia.
Inoltre, va detta un'altra cosa: la massoneria non fu di origine ebraica.
Essa nacque tra le gilde di architetti che nel Medio Evo costruivano le cattedrali.
Inoltre, anche la storia delle ebreo usuraio va smentita.
Fu vero che ci furono ebrei che praticavano l'usura ma lo fecero alla luce del Sole.
Al contrario, ci furono cristiani che praticavano l'usura ma di nascosto.
Non solo si può dire questo ma gli ebrei che praticavano l'usura avevano anche un'etica.
Il libro del Deuteronomio (capitolo 23, versetto 20) dice: "Allo straniero potrai dare denaro in prestito, ma non a tuo fratello".
Fu così che nel XII secolo, come ricorda Stefani nella sua opera, una delle più importanti autorità rabbiniche francesi, Rabbenu Tam, si appellò a questo principio per giustificare la pratica dell’usura da parte degli ebrei, visto che la loro condizione di minorità sociale impediva appunto l’esercizio di altre professioni. In questo filone, si inserisce anche il pensiero del medico e giurista ebreo spagnolo Maimonide, che definiva la concessione di denaro in prestito o il dare un lavoro a un povero come la forma migliore di assistenza, ancor più dell’elemosina. Tra gli studiosi, c’è chi attribuisce a queste interpretazioni dei testi sacri la genesi di una spiccata propensione della comunità ebraica per gli affari e la finanza. Analizzando il passo biblico sopra citato, però, emerge comunque che anche nella tradizione religiosa ebraica, almeno in quella delle origini, l’usura non viene vista particolarmente di buon occhio. Anzi, è considerata addirittura una pratica peccaminosa, se viene praticata tra fratelli e non è giustificata da particolari ragioni e da determinate circostanze storiche, come appunto le persecuzioni.
Forse, questo servirà a fare capire che certi teoremi non valgono nulla.
L'ignoranza uccide. 
Cordiali saluti.


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Ringrazio un caro amico di questa foto.