Cari amici ed amiche.
L'amica Irene Bertoglio ha voluto condividere una riflessione con me e con altri amici, citando una frase dello scrittore Gustave Thibon:
"Non amo le persone che hanno coscienza di sacrificarsi per l'essere amato. Amare richiede senza dubbio il sacrificio ma questo sacrificio non è vissuto come tale perché quando doniamo all'essere amato, lo doniamo anche a noi stessi.".
E' una frase molto profonda e provo a spiegarla con una mia esperienza personale. Una volta, anni fa, mi innamorai di una ragazza.
Non mi dichiarai. Ero veramente innamorato di lei. Però, non mi dichiarai.
Paradossalmente, amavo quella ragazza così tanto che non volli dichiararmi perché temetti che se ella si fosse messa con me sarebbe stata infelice.
Temevo che, qualora avessi sbagliato, avrei reso infelice quella ragazza.
In fondo, questo timore aveva un suo fondamento.
Se guardiamo bene, oggi non sono in cerca di lavoro e c'è chi non mi vede di buon occhio, per qualche idea che ho espresso pubblicamente.
Se c'è una cosa che non ho mai tollerato è fare del male a chi voglio bene.
Questo vale per l'amore, come per l'amicizia.
Io posso tollerare che si parli male di me.
Non posso tollerare che, per attaccare me, vengano messe in mezzo delle persone che sono vicine a me.
Forse, anche ciò può essere inteso come sacrificio.
Dio vuole che noi togliamo qualcosa a noi stessi, per fare del bene al prossimo.
Quello che togliamo a noi stessi ci verrà ridato duplicato.
Quindi, l'amore è un continuo donarsi al prossimo e non è possesso.
Cordiali saluti.
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