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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 13 febbraio 2012

LA FAMIGLIA, I GIOVANI ED IL SESSO



Cari amici ed amiche.

Ieri sera, presso l'oratorio della Parrocchia di San Giovanni Battista di Roncoferraro (Mantova) vi è stato l'ultimo incontro della serie intitolata "La famiglia chiede aiuto".
I moderatori sono stati don Alberto Bertozzi, parroco di Roncoferraro, e don Giovanni Telò, parroco di Villa Garibaldi.
Ospiti e relatori della serata sono stati Enzo Riccò e Patrizia Aldrigo, due coniugi, insegnanti e consulenti familiari del Consultorio di Mantova, che, insieme al Comune di Roncoferraro (nelle persone dell' Assessore alla cultura, Livia Calciolari, e dell'Assessore alle Politiche Familiari, Carlo Alberto Filippi) e all'Unità Pastorale di San Leone Magno hanno patrocinato la serata.
La sessualità è stata il tema della serata.
I professori Riccò e Aldrigo hanno trattato l'argomento in questione, parlando della situazione dei giovani, che si trovano di fronte un mondo pieno di insidie (qual è la sessualità), e dei genitori, che devono trattare l'argomento in questione.
Una volta, quando un bambino faceva domande, i genitori esponevano teorie assurde, come quella della cicogna, quella dell'ape che punge l'uomo e la donna o quella del cavolo.
Oggi, una cosa del genere non è più possibile.
Infatti, al giorno d'oggi, i bambini ed i giovani sono bombardati di immagini di sensualità, come nel caso di una pubblicità di una nota marca di liquore che mostra una scena sessuale ambigua.
La pubblicità in questione risale al 2005 ed è stata citata come esempio dai due relatori della serata.
Quindi, il genitore deve educare il figlio all'affettività.
Egli deve contribuire a fare sì che il figlio sia in grado di amare, dimostrando di essere lui stesso in grado di fare la stessa cosa.
Ad esempio, qualora e sia separato dal suo coniuge, egli non deve parlare male di quest'ultimo.
Un genitore che non sa amare rischia di generare e fare crescere un figlio incapace di amare.
Inoltre, riguardo alla sessualità, il genitore deve stare vicino al figlio, quando guarda i programmi televisivi della fascia non protetta e deve cercare di rispondere quando questi ultimi pongono delle domande.
La serata si è poi conclusa con una citazione del libro "Non mi vegogno del Vangelo", libro scritto dal noto vaticanista de "La Repubblica", Luigi Accattoli.
La citazione recita:

"La nostra epoca presenta dei vantaggi per la vita cristiana: uno di essi è
la libertà di presentarsi come credenti senza che ciò provochi un rigetto.
Occorre saperne approfittare, liberandoci dalla vecchia vergogna a
mostrarci cristiani, a leggere la Bibbia in treno o a fare il segno della
croce in luogo pubblico, quando non c'è un prete a comandarlo.
L'autore propone dieci provocazioni in vista di questa uscita alla scoperto:
come organizzare la casa e la giornata; come realizzare un rapporto libero
con il lavoro e il denaro, i media e la vacanza; come vivere la coppia e la
famiglia, il tempo libero e la domenica in modo che si veda la nostra fede.
Con esempi vissuti e in un linguaggio secolare, una proposta libera e
fedele per il cristiano comune del terzo millennio.".

Poi ci sono stati gli interventi dal pubblico.
Manco a dirlo, il primo ad intervenire sono stato io che ho denunciato la cultura attuale, in cui vi è un distacco tra sesso ed amore.
Ho cominciato il mio intervento, citando la scienza.
Quest'ultima riconosce l'amore coniugato al sesso come segno di evoluzione rispetto alle altre spiecie animali che fanno sesso solo per riprodursi.
Oggi, invece si privilegia il sesso (che, citando Italo Svevo, ho chiamato "animalità") sull'agape e sulla caritas. Ho citato l'enciclica del Santo Padre Benedetto XVI "Deus Caritas est".
Il relatore Riccò ha risposto affermando che ciò è vero.
Un altro signore che è intervenuto si è riallacciato a quanto da me affermato e ha detto che potrebbe esserci un disegno demoniaco in questa "cultura del sesso senza amore".
E' stato bello l'intervento di un ragazzo che sta per sposarsi.
Questi ha affermato che vi sono state delle persone che, in qualche modo, avrebbero tentato di dissuaderlo dal fare ciò, portando delle loro testimonianze.
I relatori hanno risposto, dicendo quanto hanno fatto questi ultimi sia sbagliato poiché hanno negato la speranza ad una persona.
Io penso che l'argomento debba essere affrontato senza moralismi.
Cito una frase di Gustave Thibon, che è stata citata dall'amica Irene Bertoglio, una persona con cui ho il piacere di confrontarmi ogni giorno.
La frase recita:

"Non ho mai desistito dal lottare contro il peccato del secolo che viveva non soltanto intorno a me ma in me. Non ho mai cessato di testimoniare contro me stesso, di risalire la mia propria china.
La mia testimonianza trae forse valore da questa lotta.".

La serata si è conclusa con dei questionari con cui si chiedeva un parere su questo ciclo di serate e delle proposte.
Io ho proposto di trattare alcuni temi scottanti, come la mafia ed il satanismo.
Sarò ascoltato?
Solo Dio lo sa!
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.