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lunedì 13 febbraio 2012

CASO PAPA PIO XII, PARLA DAVID DALIN

Cari amici ed amiche.

In merito all'articolo di ieri, che è intitolato "Chiesa, un attacco intollerabile!", porto alla vostra attenzione dell'altro materiale che smentisce chi parla di una connivenza tra il Vaticano ed i nazisti.
Questo materiale è un articolo che mi è stato inoltrato dall'amico Angelo Fazio e che è intitolato "Pio XII e gli ebrei. Una difesa".
In esso vi sono delle dichiarazioni del noto rabbino conservatore David Dalin.
Dalin ha rivalutato la posizione di Papa Pio XII, un Papa che è stato accusato di avere taciuto di fronte al dramma della Shoah.
Il noto rabbino afferma che questo Papa protesse molti ebrei ed impedì sia il massacro di questi ultimi e sia la distruzione di Roma.
Ricordo, infatti, che dopo l'8 settembre 1943, il re fuggì a Brindisi ed il Papa fu l'unico vero punto di riferimento per i romani e non solo.
Fu il Papa (e non il re o i partigiani) ad andare al quartiere San Lorenzo, dopo i bombardamenti.
Inoltre, riporto anche le testimonianze di altri ebrei noti:

" Già nel dicembre del 1940, in un articolo sul Time Magazine, Albert Einstein rese così omaggio a Pio XII: "Solo la Chiesa sbarra pienamente il cammino alla campagna hitleriana per la soppressione della verità. Prima d’ora non ho avuto alcun interesse particolare per la Chiesa, ma ora sento un grande affetto e ammirazione per essa perché solo la Chiesa ha avuto il coraggio e la perseveranza di schierarsi dalla parte della verità intellettuale e della libertà morale. Sono pertanto costretto ad ammettere che quanto una volta disprezzavo, ora lo apprezzo senza riserve".

* Nel 1943, Chaim Weizmann, che sarebbe diventato il primo presidente d’Israele, scrisse che "la Santa Sede sta prestando il suo potente aiuto dove può per attenuare la sorte dei miei correligionari perseguitati".

* Moshe Sharett, il secondo nella serie dei primi ministri israeliani, incontrò Pio XII negli ultimi giorni di guerra e gli disse che il suo "primo dovere era di ringraziarlo e, attraverso lui, ringraziare la Chiesa cattolica da parte dell’opinione pubblica ebraica per tutto quanto avevano fatto nei vari paesi per salvare gli ebrei".

* Il rabbino Isaac Herzog, rabbino capo d’Israele, nel febbraio del 1944 inviò un messaggio in cui dichiarava: "Il popolo d’Israele non dimenticherà mai quello che Sua Santità e i suoi illustri delegati, ispirati dagli eterni princìpi della religione, che formano le vere basi di un’autentica civiltà, stanno facendo per i nostri sfortunati fratelli e sorelle nell’ora più tragica della nostra storia, prova vivente dell’esistenza della divina Provvidenza in questo mondo".

* Nel settembre del 1945, Leon Kubowitzky, segretario generale del Congresso Ebraico Mondiale, ringraziò personalmente il Papa per i suoi interventi e il Congresso Ebraico Mondiale donò 20.000 dollari alla opere caritative vaticane "in riconoscimento del lavoro svolto dalla Santa Sede nel salvare gli ebrei dalle persecuzioni fascista e nazista".

* Nel 1955, quando l’Italia celebrò il decennale delle sua liberazione, l’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane proclamò il 17 aprile Giorno della Gratitudine, per l’assistenza avuta dal Papa durante la guerra.

* Il 26 maggio 1955 l’Orchestra Filarmonica d’Israele volò a Roma per un’esecuzione speciale della Settima Sinfonia di Beethoven, come espressione della duratura gratitudine dello Stato d’Israele verso il Papa per l’aiuto prestato al popolo ebraico durante l’Olocausto.".

Queste testimonianze non valgono nulla?
Io penso che una certa retorica faccia male a tutti.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".