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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 11 febbraio 2012

LA LEBBRA

Cari amici ed amiche.

I brani che saranno letti nelle Sante Messe sono i seguenti:

  • del libro del Levitico (capitolo 13, versetti 1-2-45.46):

"[1] Il Signore aggiunse a Mosè e ad Aronne:

[2] "Quando uno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli.

[45] Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo!

[46] Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento.",


  • del Salmo 31 (32):

"[1] Di Davide. Maskil.
Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa,
e perdonato il peccato.

[2] Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male
e nel cui spirito non è inganno.

[3] Tacevo e si logoravano le mie ossa,
mentre gemevo tutto il giorno.

[4] Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore.

[5] Ti ho manifestato il mio peccato,
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: "Confesserò al Signore le mie colpe"
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.

[6] Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell'angoscia.
Quando irromperanno grandi acque
non lo potranno raggiungere.

[7] Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo,
mi circondi di esultanza per la salvezza.

[8] Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire;
con gli occhi su di te, ti darò consiglio.

[9] Non siate come il cavallo e come il mulo
privi d'intelligenza;
si piega la loro fierezza con morso e briglie,
se no, a te non si avvicinano.

[10] Molti saranno i dolori dell'empio,
ma la grazia circonda chi confida nel Signore.

[11] Gioite nel Signore ed esultate, giusti,
giubilate, voi tutti, retti di cuore. ",


  • della I lettera di San Paolo ai Corinzi (capitolo 10, versetto 31-capitolo 11, versetto 1):

"[31] Sia dunque che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio.

[1] Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.",

  • del Vangelo secondo Marco (capitolo 1, versetti 40-45):

"[40] Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi guarirmi!".

[41] Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, guarisci!".

[42] Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.

[43] E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse:

[44] "Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro".

[45] Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.".

Questa è la Giornata del Malato.
La malattia è causa di tripla sofferenza, fisica, psicologica e spirituale.
Infatti, la malattia impedisce all'uomo di stare con gli altri, cosa che per l'essere umano è fondamentale.
In fondo, questo è significato del brano del levitico.
Nei tempi antici, la lebbra era la malattia per eccellenza e venne vista come frutto della colpa e, di conseguenza, come un qualcosa che allontana da Dio e dagli altri.
Oggi, la malattia non è più vista come frutto di una colpa.
Tuttavia, resta il senso di isolamemento del malato.
Nel brano del Vangelo, Gesù guarì un lebbroso.
Lo guarì toccandolo.
Questo dimostra il rapporto che Dio vuole avere con l'uomo, un rapporto di amicizia.
Infatti, quando si instaura un'amicizia tra persone, vi sono strette di mano ed abbracci.
Così vuole fare Dio.
Gesù fece ciò sapendo di diventare "impuro" agli occhi degli altri, proprio per i motivi detti prima.
Quindi, questa fu la dimostrazione del fatto che Dio fosse capace di rimettere una colpa.
Gesù disse al lebbroso guarito di non dire niente a nessuno di ciò che è accaduto.
Questi, però, disobbedì e Gesù non poté più entrare pubblicamente in una città.
In realtà, sotto questa apparente disobbedienza ci fu qualcosa di più profondo.
Quel lebbroso si fece messaggero della vera missione di Gesù e propagatore di quello che poi divenne il Vangelo.
Si fece apostolo del Signore.
Allora, stiamo vicini ai malati e preghiamo per loro.
Dio ci darà la ricompensa di ciò.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".