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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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domenica 12 febbraio 2012
DALL'EURO AL PAPA, I PROBLEMI GEOPOLITICI DELL'UNIONE EUROPEA
Cari amici ed amiche.
Leggendo un articolo che è stato messo su Facebook dall'amico Angelo Fazio e che è intitolato "C. Jean, Manuale di geopolitica", vorrei fare una considerazione sullo stato dell'Unione Europea.
Che oggi l'Unione Europea sia in crisi è cosa assodata.
Ora, provo ad analizzare la cosa e lo voglio fare toccando la questione della Germania.
La Germania è uno Stato forte, il più forte Stato dell'Europa continentale, che continua a proporsi come il leader dell'Unione Europa.
La Germania è allo stesso tempo il punto di forza ed il punto di debolezza dell'Unione Europea.
Infatti, la Germania è il punto di forza perché è lo Stato che in tutta l'Unione Europea (almeno a livello continentale, escludendo il Regno Unito) produce ricchezza.
Essa, però, è anche il punto di debolezza della stessa.
Infatti, se da una parte lo Stato tedesco produce ricchezza, dall'altra esso non ha fatto nulla per creare una vera integrazione con gli altri Stati ma, al contrario, ha sempre puntato a ridurli a suoi satelliti.
Il caso dell'Euro è quello più lampante.
Infatti, la Germania è l'unico Paese che ha veramente guadagnato dalla moneta unica.
Quando c'erano le monete nazionali, i Paesi come l'Italia erano più deboli ma potevano competere con la Germania, svalutando la propria valuta.
Con l'Euro ciò non è più possibile.
La Germania ha potuto, di fatto, controllare gli altri Stati.
Questo sta generando una situazione molto negativa.
Un'Unione Europea così condizionata è sempre più in balia dei poteri forti che, guarda caso, si trovano in Germania.
Proprio perché comandate dai tedeschi, l'Unione Europea è sempre lontana dalla reale situazione degli altri Stati, nella cui politica l'ingerenza tedesca si fa sentire.
Quanto è successo qui in Italia nel novembre scorso, con la caduta del governo del presidente Berlusconi e l'avvento del tecnocrate Mario Monti, è stato l'esempio di ciò.
Monti non è stato voluto dal popolo italiano né dal Parlamento.
Egli è stato caldeggiata da certe elites europee, tedesche in primis.
Lo stesso discorso vale per il Primo Ministro greco Papademos.
Guarda caso, ora a temere di più il fallimento dell'Unione Europea è proprio la Germania, che sta facendo ogni pressione sui primi ministri d'Italia e della Grecia perché facciano certe riforme ad essa gradite.
Questo gioco rischia di essere pericoloso e di destabilizzare vari Paesi, con conseguenze che potrebbero essere incontrollabili.
Questa situazione si sta riflettendo anche sulla Chiesa.
Com'è noto, infatti, vari giornali (come "Il Fatto Quotidiano" ed "Il Giornale") hanno parlato di un presunto complotto contro il Santo Padre Benedetto XVI e di dissidi nel clero.
Io credo che buona parte di queste voci sia pura farneticazione ma una considerazione la faccio comunque.
Io penso che questa cosa possa essere dettata dalla crescente germanofobia che è dovuta alla situazione prima citata.
Com'è noto, il Santo Padre è tedesco e qualcuno del clero potrebbe non vedere ciò di buon occhio perché vede in egli non il Capo visbile della Chiesa, il Vicario di Cristo, ma una sorta di "longa manus" della Germania.
Anche qui c'è una questione geopolitica.
Sembra quasi che tutto ciò che, in qualche modo, abbia a che fare con la Germania e con i Tedeschi sia visto come negativo, a prescidere dal fatto che lo sia o meno.
Bisogna stare attenti.
Termino, facendo un po' di pubblicità ad una petizione.
Essa è intitolato "Fuori dall'Europa e dall'Euro!".
A questo punto c'è da chiedersi se valga ancora la pena di restare in questa Europa.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Visto che ti chiedi se vale la pena restare in Europa... ti do un consiglio: trasferisciti in Svizzera, cosi almeno di balle ne ascoltiamo di meno!
RispondiEliminaPerché non te vai tu?
RispondiEliminaVattene a Cuba!
Lì saresti a tuo agio.
L'Italia non ha bisogno di gente come te.
Perchè proprio a Cuba??
RispondiEliminaE poi se l'Italia non ha bisogno di me.... di te non se ne fa proprio nulla... infatti si vede quello che faccio io e quello che fai tu... scusa ma te le cerchi!
L'Italia non ha bisogno di te, fidati!
RispondiEliminaAnzi, quelli come te sono la rovina dell'Italia.
Se nel '45, al posto di Alcide De Gasperi, ci fossi stato io...la storia sarebbe stata molto diversa!
E se mio nonno non era morto... a quest'ora campava... ma cosa dici???
RispondiEliminaPrima di tutto, si scrive "Se mio nonno non fosse morto, a quest'ora sarebbe vivo!".
RispondiEliminaPrima di dare dell'ignorante a questa questa o a quella persona, accertati di esprimerti correttamente!
Quello che ti voglio dire è che nel '45 fu fatto un compromesso tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista, un compromesso che io non avrei fatto!
Con molta probabilità, se ci fossi stato io, i comunisti non avrebbero avuto molto spazio.
premesso che quella è una frase tipica dialettale.... che in calabrese si dice cosi... quindi con me non fare il saputello perchè non sei nelle condizioni di poterlo fare... per i motivi che tu ben sai!
RispondiEliminaSulla seconda parte del tuo commento... MEGLIO CHE STO ZITTO....
Premesso che i calabresi mi sono simpatici, ti ricordo che non faccio il saputello.
RispondiEliminaQuindi, non nasconderti dietro al tuo dialetto!
Io mi esprimo in italiano.
Sulla seconda parte del commento, ti conviene stare zitto!
Pasquale, non si dice "E' meglio che sto zitto!" ma "E' meglio che stia zitto!".
RispondiEliminaTi conviene tacere.