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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 10 febbraio 2012

IL PDL? DEVE ESSERE PIU' CONSERVATORE!


Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggere questo spezzone di un testo tratto dal sito "Cultura & Identità", che è intitolato "Riflessioni fra governi tecnici, aborti coatti, strani conservatorie clima natalizio"
nel quale ha collaborato anche l'amico Filippo Giorgianni, una persona che stimo per il suo grande acume. E' un bravissimo ragazzo e gli auguro ogni bene.
Questo è lo spezzone del testo:

"In specifico, riguardo alla “confusione”, va preso atto che nel Pdl esistono
più anime, ma che la presenza delle componenti libertarie è sovraesposta
nella classe dirigente rispetto alla base: in altri termini, la base è assai più
a destra del vertice. Per questo pare necessario un riallineamento che metta
avanti non tanto i valori libertari — pur necessari, ma sui quali occorre
trovare prima un accordo fra la libertà individualistica dei liberali, la libertà
“statale” dei socialisti e le libertà concrete dei cattolici conservatori — ma
principi e valori schiettamente conservatori sui quali il consenso sarebbe
forse più netto. Ora, questo orizzonte conservatore “di radice” — e non
“di riporto” o di circostanza — è poco noto all’interno stesso del Pdl e
andrebbe fatto meglio conoscere e apprezzare: occorrerebbe cioè operare
delle “iniezioni” di pensiero conservatore europeo e americano nell’ampio
corpo del partito, soprattutto della sua classe dirigente.
Credo tuttavia che per sbloccare la situazione e tornare a un bipolarismo
fluido occorra dell’altro e la chiamata in causa non solo del centrodestra
ma anche dello schieramento avversario. Anche se idealmente un
centrodestra riformato e rilanciato vincesse la prossima tornata elettorale
vi sarebbe il problema di non ricadere in una situazione di ingovernabilità
come parzialmente è stato fra il 2009 e il 2011. E qui l’esame di coscienza
s’impone ad altri, non solo ai diretti interessati, cioè a una sinistra tuttora
in larga misura intrisa di paradigmi ideologici perfettamente anacronistici
e animata da uno spirito divisivo e da un cinismo irresponsabile, di una intensità
tale che davvero spaventa, ma anche ai tutori istituzionali del bene
comune del Paese. Su tutto questo avremo comunque modo di riparlare.".

Da cattolico e da persona di destra e del Popolo della Libertà, esprimo un mio giudizio.
Io sono d'accordo in tutto e per tutto con l'articolo del succitato giornale online.
Il grosso errore del PdL è stato l'avere ascoltato troppo la sua parte centrista e troppo legata al vecchio sistema della I Repubblica.
Il PdL ha una forza che nella I Repubblica era sempre all'opposizione, la destra conservatrice.
Ora, invece di fare prevalere questa forza, i vertici del partito hanno preferito dare ascolto alle tesi dei vecchi democristiani e dei socialisti.
Per carità di Dio, io non ho nulla contro questi ultimi.
Anzi, alcuni di loro, come l'onorevole Angelino Alfano, l'onorevole Maurizio Lupi o il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, hanno fatto cose buone.
Però, in un partito che si reputa di centro destra non può non pesare la cultura della destra conservatrice, di quella destra di ispirazione cattolica che non ha paura di dire che l'Unione Europea stia sbagliando a non citare il riferimento alle radici giudaico-cristiane dell'Europa, che sia sbagliato propugnare l'aborto e l'eutanasia, che condanni l'aborto e l'eutanasia, che sia contraria ai matrimoni gay e che non faccia nessun compromesso con la sinistra.
I cittadini si aspettavano questo dal PdL.
In pratica, noi militanti e sostenitori del PdL vogliamo un partito simile al Grand Old Party, che espresse grandi presidenti come Ronald Reagan (nella foto), o come il Partito Conservatore britannico, che espresse grandi figure come Winston Churchill e Margaret Thatcher e che esprime l'attuale premier David Cameron.
Credo che nel PdL qualcuno non abbia capito ciò e che da qui siano nati i problemi nel partito.
Questi problemi hanno fatto sì che si arrivasse a questa svolta tecnocratica, anche perché dall'altra parte c'è uno schieramento fondato solo dall'odio becero verso il presidente Berlusconi e che è ancora troppo legato alle sinistre estreme di estrazione comunista.
C'era l'occasione di creare una "nuova Repubblica" in cui, finalmente, ci sarebbe stato un vero partito conservatore.
Purtroppo, hanno prevalso gli egoismi di certe correnti troppo legate alla I Repubblica.
Oggi stiamo pagando lo scotto di ciò.
Cordiali saluti

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