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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 28 ottobre 2020

I professoroni del panico


Queste sono le parole del senatore della Lega Armando Siri:


"Egregio Prof. Burioni, penso che in questo momento giocare sulle parole sia un’esercizio di cattivo gusto.
Lei dovrebbe sapere bene quello che hanno più volte spiegato suoi autorevoli colleghi, ovvero, che c’è differenza tra il Virus SarsCov2 per il quale allo stato non esistono farmaci in grado di bloccarne la replica ovvero il ciclo infettivo/riproduttivo e quindi esercitare un effetto antivirale e INVECE la malattia COVID-19 che ne è un derivato sintomatico.
Lei dovrebbe sapere altresì, sempre relativamente a quello che hanno già spiegato i suoi colleghi che operano sul campo, che progredendo la malattia si svincola di giorno in giorno dall'attività virale propriamente detta assumendo sempre più i contorni di una patologia a base iper infiammatoria, a volte complicata anche da sovrainfezioni batteriche. E’ assai ragionevole ritenere, come sostengono molti autorevoli scienziati (Kronbichler A, Effenberger M, Eisenhut M, Lee KH, Shin JI. Seven recommendations to rescue the patients and reduce the mortality from COVID-19 infection: An immunological point of view. Autoimmun Rev. 2020 Jul;19(7)), che il pesante quadro che poi richiede il ricovero, sia il risultato di un accumulo di eventi maturati già a partire dalle fasi iniziali della malattia. Queste fasi coprono un periodo variabile da caso a caso, purtroppo ancora oggi trascurato dal punto di vista delle opzioni terapeutiche, nonostante le lezioni del primo quadrimestre 2020.
Va inoltre ricordato, come già spiegato da Suoi autorevoli colleghi, che siamo dinnanzi a un virus cosiddetto “opportunistico” ovvero che colpisce preferibilmente individui con un quadro immunitario precario e con patologie pregresse. Non siamo per fortuna dinnanzi a “Ebola”.
Ancora secondo l’opinione di autorevoli medici sul campo (quelli per intenderci che curano i pazienti negli ospedali non certo con l’imposizione delle mani) è invece proprio nelle fasi iniziali sintomatiche che andrebbe intrapreso un adeguato trattamento farmacologico (che esiste eccome!) volto non ad "uccidere" il virus ma a ridurre gli eventi "extra-virali" ed il loro accumulo.
E' questo l'approccio che chiediamo di "sbloccare" dall'egemonia del monitorare a distanza la febbre e basta, ovvero l'egemonia del nulla.
Con questo ritengo possa concludersi qui una sterile polemica perché in questo momento la nostra priorità come forza politica è agire in tutte le sedi Istituzionali affinché venga prestata adeguata attenzione allo scrupoloso lavoro di ricerca clinica fatto sul campo da specialisti e medici dei principali Ospedali Italiani. Ripeto, parlo di medici che sono sul campo a curare i malati e meritano rispetto e ascolto quando affermano che sia possibile e necessaria l’adozione di un protocollo terapeutico domiciliare per curare a casa un largo numero di pazienti per evitare che vadano inutilmente ad intasare gli Ospedali sovraccarichi.
Cordiali saluti".

Queste parole sono sulla pagina Facebook del senatore Siri.
Ora, questi "professoroni", come Roberto Burioni, altro non stanno facendo che diffondere il panico tra la gente.
Che il Coronavirus sia un problema è vero.
Che sia meglio non ammalarsi di Covid è altrettanto vero.
Però, il Coronavirus non è mortale come il virus Ebola o quello del vaiolo.
Questo deve essere detto e ribadito.
Forse, questi "professoroni" che vogliono il lockdown non hanno ancora chiaro il concetto di lavoro.
Non sanno cosa significhi aprire le porte della propria azienda e fare lavorare la gente e lavorare.
Essi parlano tanto (in televisione) ma lavorano poco.
Dovrebbero stare nei laboratori a fare ricerca.
Invece, questi "signori" se ne stanno in TV.
Il loro presenzialismo in televisione è a dir poco nauseante.
Essi parlano e blaterano tanto e non sono neppure d'accordo tra loro.
Certamente, queste persone parlano perché hanno il posto di lavoro ed uno stipendio assicurato e (come si dice) il sedere al caldo.
Però, se perdessero il posto di lavoro e restassero senza soldi ben pochi potrebbero dare a loro sostegno e carità, visto il loro comportamento.













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