Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Max Del Papa che è intitolato "I segnali di un Regime: quell’inconfondibile aroma di paranoia, di controllo, di repressione e di delazioni…".
Questo ne è uno stralcio:
"Adesso nessuno più si azzarda a contestare che siamo al regime. Tanto meno quelli che per il regime tifavano fin dall’inizio e adesso dicono: è per il nostro bene. Lo dicono perché è del loro colore preferito, il rosso antico. Un inconfondibile aroma di paranoia, di controllo, di repressione, di delazioni come piacciono al ministro sanitario Speranza, che vuole entrare nelle case degli italiani: “Ci aspettiamo un contributo dai vicini di casa”. Affermazione agghiacciante sulla quale nessuno ha eccepito, neppure le opposizioni".
Oggi, sono proprio questi i tifosi più accaniti del regime che sta nascendo.
Le parole dette dal ministro della Salute Roberto Speranza sono state chiare: "Ci aspettiamo il contributo dei vicini di casa".
Forse, il ministro ignora il fatto che la Costituzione dica ben altro.
Si è creato un clima di paura.
Anche l'opposizione ha paura.
Per esempio, se manifestasse e si creasse un cluster Covid che per qualcuno potrebbe essere attribuito alla manifestazione i "giornali di Stato" avrebbero molto da dire.
Questo è il pensiero che sta serpeggiando nell'opposizione.
Il premier Giuseppe Conte ha cercato di smorzare i toni ma la cosa non gli è riuscita.
Già il fatto che abbia detto che "non manderà la polizia a casa" la dice lunga.
Se l'avesse detto Giorgia Meloni o Matteo Salvini ci sarebbe stato un putiferio.
Com'è stato scritto prima, si è creato un clima di paura che va ben oltre il senso della responsabilità.
Oramai, l'Italia non è più una democrazia.
La Repubblica è morta.
Oggi, l'Italia è una Repubblica Popolare.
Antonio Gabriele Fucilone-Morris Sonnino
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