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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 1 aprile 2020

Disastro Italia!

Prima bisognava aspettarsi il “picco” entro 14 giorni dalle misure di chiusura.
Poi hanno spostato il picco in avanti.
Poi il picco è diventato un “plateau” o un "pianoro".
Giocano con le parole per nascondere il completo fallimento del “modello Italia” e di questo governo di incapaci totali.
Oramai, gli Americani hanno smascherato Giuseppe Conte e soci.
La cosa grave è il fatto che le nostre libertà individuali siano compresse per decreto.
Rischiamo di diventare un Paese in cui la delazione diventa l'ordine del giorno.
Appena una persona esce di casa per portare a spasso il cane, i vicini sono pronti a riferirlo alle forze dell'ordine.
Tutto sta avvenendo per colpa di un governo che ha perso 20 giorni in campagne contro un presunto razzismo.
Vi invitiamo a leggere un articolo del sito "Harvard Business Review Italia", che è intitolato "Cosa imparare dalle risposte dell’Italia al Coronavirus".
Questo è uno stralcio di esso:

"Ecco le spiegazioni di queste incapacità – che si riferiscono alle difficoltà di prendere decisioni in tempo reale, quando si sta verificando una crisi – e i modi per superarle.

Riconoscere i pregiudizi cognitivi. Nella sua fase iniziale, la crisi di Covid-19 in Italia non sembrava affatto una crisi. Le dichiarazioni iniziali sullo stato di emergenza sono state accolte con scetticismo sia da parte dell’opinione pubblica sia di molti politici, anche se diversi scienziati avevano avvertito per settimane il potenziale di una catastrofe. A fine febbraio, infatti, alcuni politici italiani di spicco si sono impegnati in una pubblica stretta di mano a Milano per far notare che l'economia non deve farsi prendere dal panico e fermarsi a causa del virus. (Una settimana dopo, a uno di questi politici è stato diagnosticato Covid-19).
Reazioni simili si sono ripetute in molti altri Paesi, oltre che in Italia, ed esemplificano ciò che gli scienziati comportamentali chiamano pregiudizio confermativo – una tendenza a cogliere informazioni che confermano la nostra posizione preferita o l’ipotesi iniziale. Minacce come le pandemie che si evolvono in modo non lineare (cioè partono piccole, ma si intensificano in modo esponenziale) sono particolarmente ardue da affrontare a causa delle difficoltà di interpretare ciò che accade in tempo reale. Il momento più efficace per intraprendere un'azione forte è estremamente precoce, quando la minaccia sembra essere piccola, o anche prima che ci siano dei casi. Ma se l'intervento funziona davvero, apparirà a posteriori come se le azioni forti fossero state una reazione eccessiva. Questo è un gioco a cui molti politici non vogliono partecipare. L’incapacità sistematica di ascoltare gli esperti mette in evidenza i problemi che i leader – e le persone in generale – hanno nel capire come agire in situazioni terribili e molto complesse, dove non c’è una soluzione facile. Il desiderio di agire fa sì che i leader si affidino al loro istinto o alle opinioni della loro cerchia ristretta. Ma in un momento di incertezza, è essenziale resistere a questa tentazione e prendersi invece il tempo di scoprire, organizzare e assorbire la conoscenza parziale che si disperde in diverse sacche di competenza".

Nell'articolo si parla anche di altri errori molto gravi commessi da Conte e soci.
Questi sono dati di fatto.
Sono dati di fatto i ritardi nella gestione dell'emergenza come l'incomprensione tra il governo centrale e le regioni.
Regioni come la Lombardia ed il Veneto hanno dovuto provvedere da sé per l'acquisto di materiali (come le famose mascherine) e per la costruzione di strutture, come il famoso Ospedale da campo della Fiera di Milano.
Ci sono stati anche dei gravi errori di comunicazione.
Basti ricordare quello che è capitato l'8 marzo scorso, quando vi è stata la fuga di notizie della bozza del decreto del Presidente del Consiglio che ha fatto diventare la Lombardia "zona rossa".
I meridionali residenti a Milano hanno affollato la Stazione Centrale di Milano per fuggire verso il Mezzogiorno, portando il virus anche lì. 
Una bozza di decreto non ha alcun valore legale, specie se non è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. 
Se ci fosse attrezzati prima e non si fosse perso tempo nel gestire la situazione, oggi, noi non saremmo in questo guaio.
Oggi, noi vediamo aziende chiuse e vite sociali di molte persone distrutte.
Vi sono parenti ed amici che abitano lontano e che non si possono incontrare.
Va bene la rete ma i rapporti umani autentici si sviluppano con la frequentazione face to face. 
Le aziende chiuse non fatturano e le scadenze fiscali non sono state sospese.
Si stanno avvicinando feste come la Pasqua cristiana e la festa di Pesach della religione ebraica ed i fedeli delle rispettive fedi dovranno trascorrerle in casa, anziché santificarle per come si deve.
Tutte le nostre libertà sono ridotte per decreto.
Ci si scandalizza tanto di ciò che sta facendo Viktor Orbán in Ungheria ma quello che sta facendo Conte qui in Italia è decisamente peggio.
Almeno, il premier ungherese è stato eletto.
Conte non è stato votato dal popolo.
Questo è molto grave.
Noi rischiamo davvero di diventare un Paese come la Cina, con la gravante di una gestione molto approssimativa.

                 Antonio Gabriele Fucilone, con la collaborazione di Morris Sonnino e Francesca Padovese



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.