Tyrannidis/ La Tirannide

D'occhi storta...
et mentis et di cori...
accussì 'nu dimoniu...
ca è...Tyrannidis...

comu ca idda ascuta...
l'omu 'n cumannari..
pì l'oru et la gula...
et certu duna ad autri lu mali.

Italiano:

D'occhi storta...
e di mente e di cuore...
così come un demonio...
che è...la Tirannide...
come che ella ascolta...
l'uomo in comandare...
per l'oro e la gola....
e certo dà ad altri il male.

Questa mia poesia, scritta in maccheronico-siciliano ed in italiano, si rifà ad un personaggio raffigurato nell'affresco de "L'Allegoria del Cattivo Governo", uno degli affreschi della Sala della Pace del Palazzo Pubblico di Siena.
Esso fu fatto tra il 1319 ed il 1348 da Ambrogio Lorenzetti (1290-1348).
Il personaggio in questione è la Tirannide.
Essa è raffigurata seduta su un trono e con sembianze demoniache.
I suoi occhi sono strabici, quasi a simboleggiare il disinteresse per gli altri.
Infatti, l'uomo che è al comando e che pensa solo al suo interesse, a scapito di quello della comunità, porta solo guai.
Questo è il significato dell'opera.