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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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martedì 15 gennaio 2019

Dal n°26 de "La Civetta", "Letteratura: le origini del romanzo gotico"




Questo è il testo integrale del mio articolo pubblicato sul n°26 de "La Civetta"  (rivista dell'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione" di Mantova") che è intitolato "Letteratura: le origini del romanzo gotico":


"Inizio questo mio articolo con questa mia poesia (scritta in maccheronico-siciliano ed in italiano) dedicata (manco a dirlo) alla civetta:

ATHENE NOCTUA

Da 'nu ruinatu casteddu...

accussì...unni tela faci lu ragnu...

l'omini ntô lu scuru talìa...

Athe noctua, la cucca,

et autru accussì nun poti...

Ratio, comu lampa di notti,

comu la morti...ca stuta, prisenta...

dû Signuri...puru cuntru lu duluri.




ATHENE NOCTUA

Da un rovinato castello...


così...ove tela fa il ragno...

gli uomini nel buio mira...

Athene noctua, la civetta,

ed altro così non può...

Ragione, come lampada di notte,

come la morte...che spegne, presenta...

del Signore...pure contro il dolore.




Introduco questo articolo con questa mia poesia, che per certi versi è dedicata a codesta bella rivista.

Ora, un uccello come la civetta si confà perfettamente con il tema di questo articolo: il romanzo gotico.

Quando si pensa al romanzo gotico, si pensa ad atmosfere cupe e spettrali, a castelli diroccati ed anche ad un certo esotismo ed esoterismo.


In realtà, il significato del romanzo gotico è assai più profondo.

Esso nacque nell'Inghilterra del XIX secolo e ciò non fu un caso.

Pensando alla storia inglese, non si può non pensare a quello che fece il re Enrico VIII Tudor il 3 novembre 1534.

Re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) fece votare al Parlamento l'Atto di Supremazia, con cui rescisse il legame tra Roma e la Chiesa inglese, di cui assunse il controllo.

Egli fece uccidere i dissenzienti (come il vescovo di Rochester Giovanni Fisher e l'ex-Lord Cancelliere Tommaso Moro, che la Chiesa ricorda come santi e martiri) e soppresse i monasteri (1536-1539).

La cosa non avvenne senza rivolte.

Basti pensare, ad esempio, al "Pellegrinaggio di Grazia", che ebbe luogo nel nord dell'Inghilterra tra il 1936 ed il 1937.

Dopo di lui, si succedettero re Edoardo VI (dal 1547 al 1553), la regina Jane Grey (10-19 luglio 1553), la regina Maria I (1553-1558) e la regina Elisabetta I (1558-1603).

Con re Edoardo VI arrivò il protestantesimo, con la regina Maria I si tentò di tornare al cattolicesimo e con la regina Elisabetta I fu ripristinata in modo definitivo la Chiesa anglicana, come compromesso tra cattolicesimo e protestantesimo.

Da una parte furono di nuovo rescissi i rapporti con Roma, fu ripristinata la supremazia regia sulla Chiesa, furono aboliti di nuovo il monachesimo ed il celibato dei sacerdoti, fu reintrodotta la messa in lingua inglese, furono ridotti nuovamente a due i sacramenti (Battesimo e Comunione) e furono abolite nuovamente anche certe pratiche devozionali alla Madonna e ai santi e dall'altra fu conservato l'episcopato, restarono le province ecclesiastiche, arcidiocesi e le diocesi, fu mantenuta la successione apostolica e le liturgie continuarono ad essere celebrate con i paramenti.

Con l'Atto di Uniformità del 1559, si rese obbligatorio il "Book of Common Prayer" per i servizi religiosi.

Sempre nel 1559, fu fatto un secondo Atto di Supremazia con cui si impose un giuramento ai membri del clero e ai funzionari pubblici.

I cattolici si divisero tra coloro che accettarono di partecipare ufficialmente alle funzioni della Chiesa anglicana (per poi professare la loro fede in segreto) ed i ricusanti.

I ricusanti non accettarono di partecipare alle funzioni anglicane e per questo dovevano pagare delle multe.

Si creò di fatto una sorta di "Chiesa sotterranea".

Ci furono delle rivolte.

Nel 1570, San Pio V Papa (Antonio Ghislieri, 17 gennaio 1504-1° maggio 1572,) scomunicò la regina e liberò i sudditi inglesi dall'obbligo di prestarle fedeltà.

L'anno prima, ci fu una rivolta nel nord, ove i cattolici fecero una vera e propria prova di forza per fare cadere la regina.

La rivolta fu istigata dal duca di Norfolk Thomas IV Howard (10 marzo 1536-2 giugno 1572).

Nel 1572 ci fu il complotto Ridolfi, che fu un complotto con cui si cercò di rimpiazzare la regina Elisabetta I con la cugina, la detronizzata regina di Scozia (cattolica) Maria Stuarda* (14 dicembre 1542-8 febbraio 1587)

Questo complotto fu portato avanti sempre dal medesimo duca di Norfolk, che aveva il piano di sposare Maria, diventando re.

Il complotto portò il nome del banchiere fiorentino Roberto di Pagliuzzo Ridolfi, che lo finanziò e lo ordì con il duca.

Ricordo che il duca di Norfolk era parente della regina Elisabetta I, poiché suo nonno, il duca Thomas III, era lo zio della madre della sovrana, Anna Bolena.

Thomas IV Howard era ufficialmente anglicano ma (con ogni probabilità) era segretamente cattolico.

Gli Howard erano vicini alla Chiesa cattolica.

Anzi, essi rappresentarono il fulcro del cattolicesimo in Inghilterra.

Il figlio maggiore del duca Thomas IV, il XX conte di Arundel Philip Howard (28 giugno 1557-19 ottobre 1595) morì in carcere per la sua fede cattolica.

La Chiesa lo ricorda come santo e martire.

Ancora oggi, i duchi di Norfolk, che sono della famiglia dei Fitzalan-Howard, sono cattolici.

L'attuale duca di Norfolk è Edward Fitzalan-Howard (nato il 2 dicembre 1956).

Comunque, il complotto Ridolfi fu scoperto, il duca fu condannato a morte ed il suo titolo fu revocato.

Nel 1587, fu scoperto il complotto Babington, che portò alla decapitazione della stessa regina scozzese Maria.

Soltanto dopo il 1588, anno in cui l'Invencible Armada mandata dal re di Spagna Filippo II d'Asburgo fu sconfitta dalla flotta inglese, il protestantesimo si impose.

Mancando i preti (che stavano ove potevano trovare protezione) molti cattolici si fusero con il resto della popolazione.

Nel 1603, il re di Scozia Giacomo VI Stuart (figlio della regina Maria Stuarda, 19 giugno 1566-27 marzo 1625) divenne re d'Inghilterra.

Nel 1609, ci fu la "Congiura delle Polveri", una congiura ordita dal cattolico Guy Fawkes, il quale cercò di fare saltare in aria il Parlamento, con il re.

La congiura fallì ed il re inasprì le misure anticattoliche già presenti durante il regno di Elisabetta.

Tuttavia, Giacomo dovette scontrarsi in maniera ancora più forte con i puritani, gli appartenenti ad una Chiesa calvinista che durante il periodo della regina Elisabetta si staccò dall'anglicanesimo, rifiutando ogni compromesso con il cattolicesimo e la supremazia regia sulla Chiesa.

Questo conflitto peggiorò durante il periodo del successore di re Giacomo I, re Carlo I (19 novembre 1600-30 gennaio 1649).

Re Carlo I era filocattolico (tanto che cercò di ripristinare alcune pratiche della tradizione cattolica nell'anglicanesimo) e questo inasprì il conflitto con i puritani, i quali si identificarono sempre di più con il Parlamento, il quale a sua volta vide un tentativo di assolutismo da parte del sovrano.

La posizione filocattolica della corona si stava facendo sempre più evidente, dato che il re tollerava le prese di posizione di sua moglie, la regina Enrichetta Maria di Borbone (25 novembre 1609-10 settembre 1669) che era una cattolica molto zelante.

Scoppiò una guerra civile che finì con la vittoria dei parlamentari, capitanati dal puritano Oliver Cromwell (25 aprile 1599-3 settembre 1658).

Il re fu decapitato e dal 1649 al 1658 ci fu una repubblica puritana governata da Cromwell.

Questa repubblica fu una vera dittatura che perseguitò tanto gli anglicani fedeli al re quanto i cattolici.

Nel 1660, fu ripristinata la monarchia, con re Carlo II Stuart (29 maggio 1630-6 febbraio 1685).

Questi era intimamente cattolico ma (temendo di fare la fine del padre) dovette accettare ciò che gli propose il Parlamento, a cominciare dal Test Act del 1673.

Questo atto impose ai funzionari pubblici di professare fede anglicana.

Molti cattolici furono perseguitati ed uccisi.

Nel 1685, re Carlo II morì. In punto di morte, il sovrano si fece cattolico.

Gli succedette il fratello, il duca di York Giacomo (14 ottobre 1633-16 settembre 1701), che divenne re con il nome di Giacomo II.

Prima di divenire re, nel 1668, Giacomo si fece cattolico. Questo urtò molti anglicani (che tentarono di escluderlo dalla successione al trono) in Inghilterra.

Egli cercò di ripristinare il cattolicesimo ma non ci riuscì e fu deposto nel 1688.

Il suo trono fu preso dalla figlia protestante, la regina Maria II (30 aprile 1662-28 dicembre 1694) e dal genero, lo stathouder dei Paesi Bassi Guglielmo III d'Orange (14 novembre 1650-8 marzo 1702).

Giacomo cercò di riprendersi il trono ma non ci riuscì. Morì in Francia.

Nel 1701, fu emesso l'Act of Settlement, che vietò ai cattolici la successione al trono britannico.

Fu la vittoria definitiva del protestantesimo.

Nel XVIII secolo, nacque in Inghilterra l'Illuminismo. Basti pensare a filosofi come John Toland (30 novembre 1670-11 marzo 1722).

Dopo il periodo della Rivoluzione francese e la sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1815, in Inghilterra ci fu una "voglia di ritorno al passato" e di riscoperta del Medio Evo.

Questo fu il Romanticismo, che in Inghilterra si espresse con il romanzo gotico.

In Inghilterra iniziarono a manifestarsi due correnti di pensiero: una anglo-cattolica ed una cattolica.

Nel primo caso, fu una corrente dentro la Chiesa anglicana, che volle recuperare molti aspetti del cattolicesimo, come i sacramenti, la descrizione de clero ordinario come "preti" chiamati "padri", la transustanziazione (che nel protestantesimo è negata, per la consustanziazione), le pratiche devozionali alla Madonna e ai santi ed il monachesimo.

Come ho scritto prima, la Chiesa anglicana nacque come compromesso tra cattolicesimo e protestantesimo.

Questa corrente anglo-cattolica ebbe i maggiori esponenti nel Movimento di Oxford, il quale sorse intorno al 1833, come protesta contro l'"apostasia nazionale".

Nel secondo caso, la corrente cattolica trovò un terreno più fertile, specie dopo l'editto di Emancipazione dei cattolici del 1829.

Inizialmente, tra gli anglo-cattolici ed i cattolici non corse sempre buon sangue, poiché i primi non riconobbero il Papa.

Tuttavia, in seguito, esponenti dell'anglo-cattolicesimo aderirono al cattolicesimo. Il caso più noto fu quello del Beato John Henry Newman (21 febbraio 1801-11 agosto 1890) che prima fu un parroco anglicano che aderì al Movimento di Oxford, per poi diventare cattolico e successivamente cardinale-diacono.

Lo stesso percorso fu fatto da Henry Edward Manning (15 luglio 1808-14 gennaio 1892) che (a differenza di Newman) divenne anche prete ed arcivescovo di Westminster.

Inoltre, ci furono anche anglicani che aiutarono i cattolici a ricostruire i santuari distrutti durante i periodi precedenti.

In questo contesto, si formò il romanzo gotico.

Le ambientazioni scelte dei romanzi gotici furono chiese, conventi e castelli diroccati.

Precursori di questo genere furono Alexander Pope (21 maggio 1688-30 maggio 1744) che dovette subire l'umiliazione della discriminazione, in quanto cattolico, e lo scrittore Daniel De Foe (3 aprile 1660-24 aprile 1731) che fu l'autore del Robinson Crusoe e che fu accusato di avere diffamato la Chiesa anglicana, che al'epoca era Chiesa di Stato.

Un altro precursore del romanzo gotico fu Horace Walpole (24 settembre 1717-2 marzo 1797) che nel 1764 scrisse un romanzo intitolato "Il castello di Otranto" , il quale iniziò con questa profezia: "Il castello e la signoria d'Otranto sarebbero venuti a mancare all'attuale famiglia, quando l'autentico possessore fosse diventato troppo grande per abitarvi".

Walpole fu molto interessato riguardo a tutte le questioni riguardanti il Medio Evo ed il cattolicesimo.

Si fece costruire anche un palazzo simile ad un castello in stile neogotico.

Questo "gothic revival" ebbe un precursore nell'eccentrico sir William Beckford (1 ottobre 1760-2 maggio 1844) il quale volle farsi costruire a Fonthill Gifford una residenza a forma di abbazia gotica, che però crollò perché non ebbe fondazioni adeguate.

Tuttavia, questo genere trovò linfa da autori come l'architetto August Pugin (1° marzo 1812-14 settembre 1852), che fu il fautore del "gothic revival" (detto per l'appunto neogotico) e che si fece cattolico.

Un altro autore simbolo del romanzo gotico fu lo scrittore cattolico Hilaire Belloc (27 luglio 1870-16 luglio 1853).

Dunque, il romanzo gotico rappresentò una reazione al razionalismo e al materialismo illuminista e al conformismo dell'anglicanesimo.

Va ricordato che per i protestanti ciò che rappresentava il Medio Evo nell'arte e nella cultura era visto come "superstizioso" ed "oscuro".

Dunque, il romanzo gotico fu la risposta a questo pensiero.

                                                            Antonio Gabriele Fucilon
e".

Il romanzo gotico fu l'espressione di un pensiero che (da una parte) fu una risposta al protestantesimo (che vinse definitivamente dopo il 1688) e (dall'altra) all'Illuminismo e a ciò che portò la Rivoluzione francese del 1789.
Questa risposta fu anche politica.
Penso al grande Edmund Burke (12 gennaio 1729-9 luglio 1797) che fu il padre della dottrina politica a me cara.
Questa dottrina ebbe radici più antiche.
Penso a San Tommaso Moro (7 febbraio 1478-6 luglio 1535).
Con la sua opera intitolata "L'Utopia", egli certificò la fallacia dell'ideologia comunista.
Penso al vescovo di Winchester Stephen Gardiner (1483-12 novembre 1555) il quale fu Lord Cancelliere durante il regno della regina Maria I Tudor (1553-1558).
Penso anche al grande Re Martire, il re Carlo I Stuart (19 novembre 1600-30 gennaio 1649).
Questi grandi uomini furono grandi padri di quello che poi divenne il conservatorismo-liberale, che è anche la mia dottrina culturale e politica.
Tra questi personaggi ci fu un certo fil-rouge.
In un modo o nell'altro, essi furono influenzati dal cattolicesimo.
San Tommaso Moro fu fatto decapitare da re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) per essersi opposto all'Atto di Supremazia del 1534, atto che fece diventare il re Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra, nelle mani del quale tutti dovettero giurare.
Nonostante avesse giurato nelle mani del re come Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra, Gardiner si oppose alla politica protestante che il Cancelliere dello Scacchiere Thomas Cromwell (1485-28 luglio 1540) e dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (2 luglio 1489-21 marzo 1556) cercarono di portare avanti ad ogni costo.
Poi, con durante il regno di re Edoardo VI (già citato nell'articolo) il presule tornò fedele al Papa, vista la politica religiosa oramai volta verso il protestantesimo.
Formalmente anglicano, re Carlo I aveva un profondo rispetto per il cattolicesimo e cercò di riavvicinare la Chiesa d'Inghilterra ad una tradizione più vicina a quella cattolica.
Anche per questo, egli pagò con la vita, dopo avere perso la Guerra Civile contro i puritani di Oliver Cromwell (25 aprile 1599-3 settembre 1658).
Anche Burke fu influenzato dal cattolicesimo.
Egli nacque a Dublino da un anglicano e da una cattolica.
Lui e suoi fratello furono educati come anglicani mentre la sorella fu educata come cattolica.
Tuttavia, Burke visse in un contesto vicino al cattolicesimo e quando scoppiò la Rivoluzione francese egli si fece uno strenuo oppositore delle idee che da essa provenivano perché capì che da esse ci sarebbero state pericolose derive, come il nazismo ed il comunismo.
Il romanzo gotico contiene anche questo, come ha questo significato anche l'arte neogotica, di cui August Welby Pugin (citato nell'articolo) fu esponente.
Anche Pugin si fece cattolico.
Ciò fu un caso?



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