Il 7 gennaio scorso, qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova, è venuto in visita il vescovo della diocesi virgiliana, Sua Eccellenza, monsignor Marco Busca.
Un articolo redatto da Roberta Zanetti su "La Cittadella" (che è il giornale diocesano) ne parla.
L'articolo è intitolato "Gesù riempie le giornale attraverso il suo amore".
Sono interessanti queste parole del vescovo, che si è intrattenuto con gli ospiti dell'istituto:
"Anche noi possiamo tenere in braccio Gesù, anche se ci sembra di non avere nulla da donargli, basta avere le mani aperte e saperlo accogliere. Anche voi, se saprete accogliere Gesù, vedrete le vostre giornate diverse perché piene d'amore. Con le vostre preghiere potete donare molto agli altri".
Concordo con il vescovo.
Ogni sabato ed ogni giorno in cui vi è la messa di precetto, io vado all'istituto geriatrico e leggo le preghiere dei fedeli.
L'amica Roberta Zanetti, autrice dell'articolo di cui ho riportato lo stralcio, può confermare.
Io vedo la sofferenza che c'è.
Essere anziani, avere tanti acciacchi, avere problemi di memoria ed il dovere sempre fare ricorso agli altri sono cose che si vedono.
Però, tutto questo non deve essere motivo per dire no alla vita e lasciarsi morire.
Semmai, deve diventare un incentivo in più per vivere.
Infatti, chi soffre può capire la sofferenza degli altri.
Basta fare uno sforzo.
Ora, io cito il caso dell'amica e collaboratrice Silvia Morelli.
Ella non è anziana (infatti, ha un anno in meno di me) ma ha problemi di salute causati dal morbo di Crohn e dalla fibriomialgia.
Eppure, lotta e non ha perso la sua umanità, pensando spesso agli altri.
Questo è lodevole e deve essere preso come esempio.
La sofferenza non deve diventare motivo per perdere la propria umanità, a prescindere dall'età e dal fatto che si professi fede cristiana o meno.
Termino, facendo i complimenti all'amica Roberta.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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