Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

venerdì 9 giugno 2017

Quello sciocco parallelismo tra Cristianesimo ed Islam

Questo è il commento fatto dall'amico e collaboratore Angelo Fazio ad un articolo del sito dell'Unione Cristiani Cattolici Razionali:

"La moda di creare parallelismi fra Cristianesimo e Islam, oltre ad essere irritante e poco condivisibile sotto ogni aspetto, ha anche la caratteristica di forgiare nuove categorie sempre più ridicole che vanno ad aggiungersi alla triade "medioevo-crociate-inquisizione".Ad esempio, mi ricordo di una frase detta dal poco scientifico Alessandro Cecchi Paone nel corso di un dibattito in TV sul terrorismo islamico dopo gli attentati di Parigi di novembre 2015.
In quell'occasione Cecchi Paone disse che "non è una guerra di religione! Allora quelli dell'IRA, che erano cattolici, quante persone hanno ammazzato?".
Questa asserzione mi pare alquanto comica, sempre che affrontiamo il tema-terrorismo con una certa scientificità.
Lui dice che i terroristi nord-irlandesi dell'Irish Republican Army erano cattolici e questo è vero.
Tuttavia, il suddetto parallelismo in merito al ruolo dell'elemento religioso non regge per tante ragioni.
Innanzitutto, l'Esercito Repubblicano Irlandese uccideva per ragioni di irredentismo territoriale e non a motivo religioso e non mi pare una differenza da poco.
Poi, l'IRA seguiva un dettato socialista (proprio come il suo corrispettivo politico, il partito Sinn Féin) ed era inoltre un'organizzazione integrata in uno strano internazionalismo.
E' risaputo che il suo principale sostenitore era il colonnello Mu'ammar Gheddafi e che c'era una certa solidarietà fra i terroristi nord-irlandesi e la causa palestinese.
Si pensi inoltre che uno dei principali criteri ispiratori dell'IRA erano le idee di Theobald Wolfe Tone, un leader indipendentista irlandese di fede protestante ucciso a Dublino nel 1798.
Ora, a giudicare da tutto questo, sembrerebbe che il ragionamento di Cecchi Paone non regga.
Sì, è vero che quelli dell'IRA erano cattolici.
Tuttavia, la religione cattolica non stava all'IRA come quella musulmana sta oggi all'ISIS, ad Al Qaeda, alla Jamha Islamya, agli Shabaab o ai Boko Haram.
Certo, il terrorismo è sempre una strada deprecabile e meschina, perché in ogni caso uccide molte persone innocenti e, sotto questo aspetto, non importa se l'ideologia seguita da un siffatto gruppo armato sia religiosa, politica o territoriale.
Tuttavia, se vogliamo analizzare le complessità dei fenomeni terroristici in modo rigoroso, i distinguo vanno fatti"
.

Ringrazio Angelo, uno di cui mi fido e che stimo. Mi offre anche l'articolo già fatto.
Ora, commento facendo notare che il parallelismo fatto da Alessandro Cecchi Paone tra Cristianesimo ed Islam non regge affatto.
Il caso storico dell'Irlanda  fu paradigmatico.
Nel 1829, fu emanato l'editto di emancipazione dei cattolici nelle Isole Britanniche.
Ora, mentre i cattolici inglesi, gallesi e scozzesi erano disposti anche a fare un compromesso, i cattolici irlandesi volevano soluzioni assai più radicali.
Questo avvenne perché i cattolici irlandesi si identificarono con la loro religione in funzione anti-inglese.
I cattolici inglesi, scozzesi e gallesi invece, erano e si sentivano parte del popolo inglese, di quello scozzese e di quello gallese.
Essi non usarono la loro religione in funzione anti-inglese.
Al massimo, le pulsioni anti-inglesi dei cattolici gallesi e scozzesi ci sarebbero potute essere solo con i nazionalismi gallese e scozzese (che avrebbe messo insieme protestanti e cattolici) e non con la religione.
Del resto, ricordo che in Irlanda ci furono anche dei protestanti favorevoli all'indipendenza che operarono con i cattolici.
Mi vengono in mente Wolfe Tone (1763-1798) e Charles Stewart Parnell (1846-1891)
Vedete, nella sua storia, il Cristianesimo ha sempre mostrato una separazione tra ciò che è divino e spirituale e ciò che è umano e temporale.
Pensiamo (ad esempio) alle lotte per le investiture tra gli imperatori del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica ed i Papi.
Nell'Islam, invece, tra Stato e religione e tra sfera umana e sfera divina non esistette mai nessuna divisione.
Tutto venne regolato dal Corano, come viene regolato ancora oggi.
Tra il mondo islamico del Medio Evo e quello odierno non c'è differenza.
Il Corano è anche un sistema giuridico.
Al contrario, la Bibbia non venne mai usata (se non da alcuni gruppi) come un sistema giuridico.
Ricordo che il diritto europeo del Medio Evo si fondò sul diritto romano e su quello canonico, che fu distinto dalla Bibbia, anche se ad essa legato.
Ricordo che (come l'Ebraismo) il Cristianesimo ha un'esegesi.
Nell'Islam non c'è un'esegesi.
Cecchi Paone è bravo a parlare di scienza e di cultura.
Però, lasci perdere certe questioni attuali.




8 commenti:

  1. Secondo lei siamo in guerra, cioè è una guerra di civiltà e/o di religione?

    RispondiElimina
  2. Che siamo in guerra non lo dico solo io.
    Anche Papa Francesco ha detto una cosa del genere.
    Tuttavia, questa guerra non è tradizionale.
    Non è una guerra tra Stati ed eserciti e ben definita ma è una guerra che si combatte casa per casa in cui ci sono delle persone che vivono tra noi e che ad un certo punto decidono di farsi saltare in aria.
    Certamente, questa guerra ha una componente religiosa. Coloro che si fanno saltare in aria lo fanno nel nome di una divinità e seguendo i dettami di un testo che ritengono sacro.

    RispondiElimina
  3. Io la penso esattamente come lei e gliel'ho chiesto perché non capivo la sua posizione.
    Ho visto infatti quel video scandaloso o meglio spaventoso che lei ha pubblicato. Poi però ho letto che bisogna interloquire, ergo dialogare. Con chi, con chi ci fa la guerra? Solo perché sono ricchi e possono permettersi di tenerci per gli attributi (per non usare il turpiloquio)?
    L'Arabia saudita ci fa guerra tramite gli attentati e non credo proprio che dovremmo interloquire.
    Bisogna essere duri, spietati con chi è spietato con noi. Loro sono spietati perché hanno ammazzato tanti innocenti (gli ultimi sono addirittura teenagers, quelli di Manchester). E sono spietati perché dopo averli uccisi li deridono anche: l'hanno fatto davanti al mondo, davanti alle telecamere, apertamente.
    Fare affari con essa presenta due problemi.
    Il primo, è che facciamo affari con chi ci fa una guerra spietata.
    Il secondo è che, come lo stesso Bergoglio ci ha insegnato, quei soldi lì sono sterco del diavolo. E che siano sterco del diavolo lo dimostrano gli attentati: prendiamo petrolio, gli diamo armi e...queste vengono usate contro di noi.
    Spero di essere stata chiara.
    Il dialogo io lo lascio alla boldrini. Spero che farà altrettanto lei.

    RispondiElimina
  4. Io mi rifaccio al discorso fatto a Riyad dal presidente USA Donald Trump.
    Quando Trump ha parlato delle persecuzioni contro ebrei e cristiani ha fatto una critica all'Arabia Saudita.
    Le ha posto delle condizioni precise.
    Di fronte ai sauditi e in casa loro, egli ha apertamente condannato il terrorismo.
    Una cosa del genere ha già avuto il suo effetto, quello di fare isolare il Qatar.
    Questa è un'interlocuzione vera.
    L'interlocuzione vera non è scambiarsi baci ed abbracci farsi il classico gesto del "volemose bene" ma dirsi le cose in faccia e senza timori reverenziali.
    Quindi, non c'è nulla di buonista in ciò.
    Il denaro non è lo sterco del diavolo.
    Se non fosse per il denaro, lei non potrebbe scrivere questo commento, perché non potrebbe permettersi di comprarsi il computer o lo smartphone con cui scrive come non potrebbe permettersi di comprarsi da mangiare.
    Il denaro non è né buono né cattivo.

    RispondiElimina
  5. Non sono d'accordo.
    Trump ha parlato di terrorismo iraniano, non di Isis. E il Qatar è stato infatti isolato per i suoi rapporti con l'iran.
    Quindi resta che al nostro nemico, a chi ci fa guerra spietatamente, a chi uccide i nostri figli e terrorizza le nostre città, sono state date armi.
    Mai visto in nessuna guerra che si danno armi al nemico.
    Il denaro in sé è neutro, diventa sterco del diavolo a seconda dell'uso che se ne fa. Il denaro che si guadagna con la droga è sterco del diavolo. E lo è indubbiamente anche il denaro che si ricava dai rapporti economici con gli Stati terroristici: gronda infatti sangue, il nostro.
    Nessun dialogo e mi pare anche ovvio: dialogare con chi ci ha dichiarato guerra? E perché mai?! Che gli abbiamo fatto? E dialogare con chi, dopo averli uccisi, irride i morti in diretta mondiale?
    A fare i teneri coi terroristi si finisce per morire. E direi che siamo già sulla 'buona' strada.
    Buona domenica.

    RispondiElimina
  6. Trump non è stato tenero con i terroristi e neppure con l'Arabia Saudita.
    Nel suo discorso, ha parlato delle persecuzioni contro i cristiani e gli ebrei e le discriminazioni di cui sono fatte oggetto le donne.
    Vada a sentirsi il discorso di Trump.

    RispondiElimina
  7. Il discorso di Trump ha avuto talmente effetto che dopo appena qualche giorno sono stati irrisi i morti di Manchester ed è stato compiuto un attentato a Teheran (un obiettivo era laico, l'altro religioso: più chiaro di così...).
    L'islam estremista e terroristico è sterco del demonio, come lo sono gli affari con esso. Con questo islam o si fa la guerra o si fanno gli affari: si escludono a vicenda.
    Io sono per la guerra.

    RispondiElimina

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.