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giovedì 15 giugno 2017

Qualcuno salvi i monumenti cristiani di Cipro Nord



Tratto un tema che ho più volte trattato su questo blog: i monumenti cristiani a Cipro Nord.
A Cipro, la cristianità è molto antica.

Nel tra il 46 ed il 49 DC, i due apostoli ed evangelizzatori San Paolo e San Barnaba partirono da Antiochia per Cipro.
San Paolo era convertito da poco mentre San Barnaba era già cristiano.
San Barnaba era cipriota ed accompagnò San Paolo dal porto di Salamina alla capitale di allora, Paphos.
San Barnaba, che fu il primo vescovo della Chiesa cipriota, fu martirizzato sull'isola nel 61 DC.
La sua tomba fu ritrovata a Salamina, ove ancora oggi vi è il monastero.
Con il Concilio di Efeso (431 DC) la Chiesa cipriota dichiarò la sua autonoma, che fu riconosciuta ufficialmente nel 478 DC).
All'epoca Cipro era parte dell'Impero Romano (dal 58 AC) e successivamente fece parte dell'Impero Romano d'Oriente.
L'isola si legò a quest'ultimo dal punto di vista religioso, seguendo Costantinopoli nello scisma del 1054.
Fatta salva la parentesi di incursioni arabe tra il 649 ed il 965, Cipro rimase sotto il dominio bizantino fino al 1191, quando (durante la III Crociata) il re Riccardo I d'Inghilterra la conquistò e nell'anno successivo la vendette ai Cavalieri Templari.
A seguito di una rivolta, nel 1194, i cavalieri vendettero l'isola al re di Gerusalemme Guido di Lusignano.
Con una dinastia di origine francese, si formò a Cipro anche una Chiesa cattolica di rito latino.
Venne costituita l'arcidiocesi di Nicosia, con le diocesi di Paphos, Famagosta e Limassol.
In città come Nicosia e Famagosta sorsero chiese gotiche come la cattedrale di Santa Sofia, la chiesa di Santa Caterina e la chiesa di San Nicola (a Nicosia) e quella di San Nicola e la chiesa di San Giorgio dei Greci e la chiesa di San Giorgio dei Latini (a Famagosta).
Si formarono anche Chiese in comunione con Roma ma di altro rito, come i maroniti.
Il dominio dei Lusignano durò fino al 1473.
Con la morte dell'ultime re di Cipro Giacomo II, la regina veneziana cedette l'isola alla Repubblica di Venezia nel 1489.
I Veneziani fortificarono l'isola.
A seguito di una fatwa del muftì di Costantinopoli, che fu presa dai Turchi Ottomani nel 1453 e che venne trasformata nella turca Istanbul, il sultano Selim II fece attaccare l'isola nel 1570 e la prese nel 1571. Il vescovo Paphos Francesco Contarini fu ucciso dai turchi nel 1570 e quello di Limassol Serafino Fortibraccia morì durante l'assedio della città nel 1571.
Il governatore veneziano Marcantonio Bragadin fu trucidato barbaramente, nonostante la resa e le promesse onorevoli del pascià Lalà Mustafà, promesse che non furono mantenute. Bragadin fu torturato e scuoiato vivo.
Da qui partì la Battaglia di Lepanto, che finì con una vittoria dei cristiani ma non con una riconquista dell'isola da parte dei Veneziani.
Con il dominio turco le diocesi della Chiesa cattolica latina furono soppresse.
Molte chiese (tra cui le cattedrali di Nicosia e Famagosta) vennero convertite in moschee.
Altre vennero adibite ad altri usi o (come nel caso dell'abbazia di Bellapais) vennero date agli ortodossi.
Altre ancora furono distrutte. I cattolici furono ridotti ad una sparuta minoranza.
Nel 1878, Cipro passò all'Impero Britannico, anche se formalmente fece parte di esso solo dal 1914.
Nel 1959, Cipro divenne indipendente.
La sua popolazione era costituita da una maggioranza di Greco-ciprioti, da una consistente minoranza d Turco-ciprioti e da altre minoranze di Arabi, Armeni ed Ebrei.
Su piano religioso vi era una maggioranza di religione cristiano-ortodossa. I Turco-ciprioti erano musulmani. In più vi erano delle minoranze di cattolici (latini, armeni e maroniti), protestanti ed ebrei. I Turco-ciprioti erano in parte turchi ed in parte discendenti di francesi ed italiani convertiti all'Islam.
Forse temendo il nazionalismo greco, nel 1974, la Turchia occupò militarmente la parte nord di Cipro.
Ci fu una guerra in cui milleottocento giovani greco-ciprioti furono catturati dai turchi e (per la maggior parte) messi a morte.
Nel 1983, nacque la Repubblica Turca di Cipro Nord, una repubblica riconosciuta solo da Ankara.
I greco-ciprioti del nord vennero costretti a trasferirsi al sud, alla Repubblica di Cipro.
I turco-ciprioti residenti al sud, se ne andarono a nord.
Con l'occupazione turca della parte nord dell'isola, le chiese ed i monasteri di quella zona vennero presi ed occupati.
Alcuni edifici vennero convertiti in moschee ed altri in ristoranti, hotel e persino in depositi e stalle.
Il monastero di San Barnaba venne trasformato in un museo.
Anche i cimiteri cristiani vengono profanati, come anche quelli ebraici.
Eppure, ci sono importanti opere d'arte.
Per esempio, la chiesa di Sant'Anna a Famagosta ha un affresco che potrebbe essere della scuola di Leonardo da Vinci.
L'abbazia di Bellapais ha affreschi di scuola italiana.
Tutto, però, è in pessime condizioni.
Anche le ex-cattedrali, come l'ex-cattedrale di San Nicola a Famagosta, che oggi è la moschea di Lalà Mustafà, è in cattive condizioni.
Quando venne convertita in moschea, nel 1571, la chiesa fu spogliata delle statue e delle decorazioni e le tombe delle persone ivi sepolte furono profanate.
La situazione dell'edificio è peggiorata.
Insomma, importanti testimonianze storiche della zona nord di Cipro rischiano di sparire.
Delle comunità cristiane di Cipro Nord esistono solo le comunità ortodosse di Rizokarpaso e di Ayia Triada quella maronita di Kormakitis., che vivono in ristrettezze e con tante restrizioni. Nel 2010, le comunità ortodosse di Ayia Triada e Rizokarpaso si sono viste costrette ad interrompere la messa di Natale per imposizione delle autorità locali.
Nel monastero di Larnaca Lapithou, i pastori macellano le pecore e le capre ed il bestiame si abbevera nel battistero.
Nella piccola chiesa di Santa Croce vi sono opere d'arte inestimabili, tra cui un crocifisso bizantino ligneo del XIII secolo. Tutto giace abbandonato.
C è tanta desolazione. Il quartiere di Maras, il quartiere greco-cipriota di Famagosta, è un quartiere fantasma.
A Kyrenia (in turco Girne) vi è una chiesa latina dipendente dall'attuale parrocchia di Nicosia. I cimiteri cristiani lì vicini sono stati profanati. Qualche edificio è stato restaurato con fondi dell'Unione Europea ma per dire messa i preti ortodossi e quelli cattolici debbono chiedere ed ottenere un permesso scritto dalle autorità militari.
Con quello che sta accadendo in Turchia, a cui Cipro Nord è legata, le cose possono solo peggiorare.
L'auspicio è che a livello internazionale si faccia qualcosa.
La terra che fu anche di Otello e Desdemona rischia di non avere più nulla da raccontare se non di una grande miseria.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".