Riporto questo pezzettino:
"Nel 2014, quando il “Califfo dei musulmani”, dal pulpito della moschea irachena di al Nuri, vagheggiava un ipotetico quanto sconfinato Califfato universale, destinato ad estendersi al di là delle porte d’Europa, nessuno lo prese troppo sul serio. Ma, in realtà, la colonizzazione era in atto da un pezzo.
Il Vecchio Continente brulicava già di piccole roccaforti sharitiche. Quartieri-ghetto, cittadine-enclaves dove, nel corso degli anni, un numero sempre crescente di musulmani si è radicato e radicalizzato preparando così il terreno europeo ad accogliere il seme dell’intolleranza.".
Nelle città di Francia, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Danimarca e Svezia esistono già dei quartieri che di fatto non sono più controllati dalle istituzioni.
Questi quartieri sono di fatto "Stati negli Stati", vere e proprie enclaves in cui a dettare legge sono i sostenitori della Sharia.
Mentre francesi, tedeschi e svedesi ironizzavano su di noi riguardo alla mafia in realtà non si accorgevano che grazie al loro modello di "integrazione" si stavano formando nei loro Paesi delle vere e proprie sacche di integralismo islamico.
Quel relativismo europeo che, in qualche modo, ha negato l'identità europea ha favorito nelle comunità islamiche l'insorgere di una radicalizzazione in senso islamista.
Si è avverata così la profezia di San Giovanni Paolo II Papa, il quale a suo tempo aveva commentato il mancato inserimento del riferimento alle radici giudaico-cristiane delle culture dell'Europa dicendo che ci sarebbe stato il rischio di radicalizzazioni, sia nel laicismo sia nella religione.
Per la nostra pusillanimità, oggi noi siamo tenuti in ostaggio dai tagliagole.
Questi sono fatti.
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