Sento dire da certa gente che il primo Cristianesimo fu il primo modello di socialismo e che Gesù Cristo fu il primo socialista.
Quando sento queste cose, io mi metto a ridere.
Questi "soloni" parlano di "socialismo cristiano" adducendo al fatto che (secondo loro) Gesù Cristo condannasse i ricchi e che i primi cristiani mettessero in comune ciò che avevano.
Ora, in primo luogo, Gesù Cristo non condannò mai i ricchi in quanto tali.
Semmai, Gesù Cristo condannò l'avarizia, un peccato da cui nessuno è immune, a prescindere dal fatto che sia ricco o povero.
Gesù ci insegnò la carità e non l'odio sociale.
In secondo luogo, i primi cristiani mettevano in comune ciò che avevano perché molti di loro erano poveri e per la sopravvivenza della comunità dovettero fare così.
Il Cristianesimo, però, non mortifica affatto l'iniziativa imprenditoriale né condanna la proprietà privata.
Ricordo le parole del vescovo inglese Thomas Cobham, un vescovo che visse tra il XIII ed il XIV secolo e che operò a Worcester, il quale scrisse:
"Vi sarebbe una grande mancanza in molti Paesi se i mercanti non portassero ciò che abbonda in un luogo in un altro dove queste stesse cose mancano. Perciò possono a buon diritto ricevere il prezzo del loro lavoro".
Come si dice qui in provincia di Mantova, questi "soloni" la mettano via.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
E aggiungo anche che i primi cristiani mettevano in comune ciò che avevano di loro spontanea volontà, non perché costretti dall'autorità politica del loro tempo.
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