Islam, quello che noi non abbiamo capito

Riguardo all'Islam, la mia posizione è nota.
Ora, noi abbiamo completamente equiparato l'Islam ad altre religioni come l'Ebraismo ed il Cristianesimo.
In realtà, ci sono delle differenze abissali.
Una di queste riguarda la nozione del peccato.
Per gli ebrei e per noi cristiani, il peccato non è automaticamente un reato da sanzionare civilmente e penalmente.
Per gli ebrei e per noi cristiani, il peccato diventa reato quando fa un danno ad altre persone.
Per esempio, per noi cristiani, come per l'Ebraismo, l'omosessualità è considerata un peccato.
Tuttavia, qui da noi o in Israele gli omosessuali non vanno in carcere e non rischiano la vita perché essi non fanno del male ad altre persone.
Lo stesso dicasi per una donna che compie adulterio.
L'adulterio è peccato ma di sicuro chi lo compie non rischia nulla perché non fa del male ad altri.
Diversamente, il furto è reato, come lo è anche l'omicidio, poiché fa un danno al prossimo.
Nella nostra cultura, infatti, vi è la nozione di libero arbitrio, una nozione in cui anche l'uomo ha una libertà datagli da Dio stesso.
La Bibbia non è un codice giuridico, anche perché vi è l'esegesi.
Vi è nell'Ebraismo quanto nel Cristianesimo.
Nell'Islam tutto questo non c'è.
Il codice giuridico islamico, detto Sharia, è espressione del Corano, che per i musulmani è una manifestazione della divinità.
Dunque, un musulmano non può sottrarsi alla Sharia.
Se lo facesse, avrebbe dei problemi.
Ricordo la vicenda di Muhammad Thaha, che cercò di riformare l'Islam e che nel 1985 fu condannato a morte per eresia.
Noi stiamo pagando questo errore.
Non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani.
Questa frase fu detta da un musulmano e fu ripresa da Oriana Fallaci.