Cari amici ed amiche,
leggete l'editoriale su "Panorama" di Giorgio Mulè che è intitolato "Il secondo referendum di Er Pomata".
Vi riporto questo stralcio dell'articolo:
"Bisogna farsene una ragione e, con molta mestizia, prendere atto che stiamo vivendo i tempi supplementari del referendum costituzionale bocciato sonoramente dagli italiani a dicembre. Vi ricordate il mantra che ci accompagnò per tutta la lunghissima campagna?
Era semplice: chi vota Sì è per il progresso dell'Italia, chi vota No vuole la rovina del Paese e sarà responsabile dei disastri conseguenti. Tanto era alta la posta in palio che per lunghissimi mesi il governo non esitò a fermare l'attività legislativa in Parlamento con il risultato di paralizzare il Paese già malconcio di suo.
Solo uno stupido può pensare che il 59 per cento degli elettori sia stato così imbecille e sadico da volersi scavare la fossa: la verità provata, infatti, ha dimostrato che gli effetti del No sono stati nulli.
Matteo Renzi non è stupido, ma è prigioniero del suo ego ipertrofico, che forse è pure peggio.
Nell'ansia spasmodica di riprendersi la scena, ancora non ha metabolizzato il risultato e, attraverso una nuova guerra punica all'interno del Pd, ha iniziato il suo personalissimo remake del referendum per tentare di andare a votare al più presto.
Scansato febbraio, ora punta su aprile o al massimo giugno.
In questo suo affannarsi rivedo un personaggio leggendario del cinema italiano e cioè Armando "er Pomata" del film Febbre da cavallo.
Er Pomata, interpretato da Enrico Montesano, è uno scommettitore incallito, pensa di essere assai furbo, anzi il più furbo. È uno squattrinato, ma si arrabatta per trovare i soldi da puntare all'ippodromo. È simpaticissimo e sbruffone. Si indebita e gli va sempre male, tanto che per sfuggire ai creditori si fa credere morto.
Nel sequel del film, girato 26 anni dopo, Pomata riappare a Roma e si scopre che si era rifugiato in Australia. Non ha perso il vizio: mette insieme il denaro con nuovi raggiri per la scommessa della vita e perde miseramente. Il suo limite è semplice: pensa di sapere tutto e di se stesso dice "ma che leggo a fa', c'ho tutto qui nella capoccia, so' un computer equino, a me me dovrebbero dare 'na laurea in scienza del cavallo".
Se ai quadrupedi sostituite gli umani, avrete esattamente la visione che Renzi ha degli italiani. L'ex premier è ottenebrato dalla sete della ribalta. Rilancia il ritornello: chi vuole le elezioni anticipate è con me, chi non le vuole è contro di me.".
Ora, le differenze tra l'ex-premier Matteo Renzi ed Er Pomata, il personaggio interpretato da Enrico Montesano nel film "Febbre da cavallo" , stanno in due fattori.
Il primo è il fatto che Er Pomata (nella foto) sia un personaggio inventato mentre Renzi è reale...purtroppo.
Il secondo è il fatto Renzi scommetta sulla pelle degli italiani e che le sue sconfitte ricadano su questi ultimi.
Pensiamo al fatto che non si possa andare a votare perché è in vigore l'"Italicum", la legge elettorale voluta da Renzi perché credeva di vincere quel referendum del 4 dicembre, che è stata in parte bocciata dalla Corte Costituzionale.
Er Pomata, invece, scommette su sé stesso e quando perde la sconfitta è a suo danno.
Il problema è che Renzi è così ottenebrato dal suo egocentrismo da non rendersi conto che al governo ha fatto solo danni.
Le sue "riforme" altro non sono state che mance per avere il consenso.
Lui non vuole ammettere ciò o forse non riesce ad ammetterlo, per via del suo smisurato ego.
Il Partito Democratico dovrebbe fare un atto di responsabilità: dire a Renzi di andarsene.
Il Partito Democratico dovrebbe dire a Renzi di andarsene per il bene del nostro Paese.
Se non lo facesse, si renderebbe complice del disastro a cui andremmo incontro.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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