Cari amici ed amiche,
sta emergendo l'ipotesi della nomina dell'attuale ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni a premier.
Peggio di così non si potrebbe andare.
Il conte Paolo Gentiloni Silverj, sessantaduenne e discendente di una nobile famiglia di marchigiani imborghesiti e trasferiti nella capitale, è così, un uomo per tutte le stagioni. Soprattutto le mezze stagioni, quelle che notoriamente non esistono più e quindi sono perfette per lui che si nota allo stesso modo se c'è o non c'è. Da politico ha sempre vissuto negli interstizi del potere, incarnando lo Zeitgeist del tempo ma sempre in seconda fila, dove si sta più comodi. Nato cattolico, sedotto nei primi anni Settanta dalla sinistra extraparlamentare che si dissolve senza avvertirlo, si ricicla in ambientalista negli anni in cui green is the new black e da direttore della rivista di Legambiente La Nuova Ecologia conosce Francesco Rutelli, del quale diventa portavoce quando questi viene eletto sindaco di Roma, nel 1993. La stagione del rutellismo, mai abbastanza rimpianta nella capitale, se la fa tutta. L'ultima pagina è però infelice: nel 2001 Rutelli è il candidato premier contro Berlusconi, e Gentiloni ne è il megafono: promette un faccia a faccia televisivo tra i due candidati che non si farà mai. In trance agonistica garantisce una vittoria che non ci sarà, perché il Cavaliere asfalta il sindaco con oltre 5 milioni di voti di vantaggio. Così Gentiloni torna a tacere e si ricicla. Saluta Rutelli e si fa eleggere con la Margherita, di cui è uno dei fondatori, alla Camera dei Deputati dove si dà alle telecomunicazioni, diventando presidente della Commissione Rai e, nel 2006, con il governo Prodi-bis, ministro. Qui ingaggia la battaglia delle battaglie: abbattere la legge Gasparri da Prodi ritenuta troppo filoberlusconiana. Non ci riesce, così come si arena la riforma della Rai che sottrarrebbe la mamma delle tv al ministero dell'Economia; il governo Prodi dura un amen, e lui passa alla storia come il ministro delle promesse non mantenute. Soprannominato "Er Fotocopia", Gentiloni rientra nei ranghi, viene rieletto deputato anche nel 2008 e nel 2013, nei ritagli di tempo fonda il Partito Democratico e diventa l'eterno candidato a sindaco di Roma. Fin quando Renzi lo riporta al governo come ministro degli Esteri.
Tuttavia, egli è noto per le gaffe internazionali.
Eh sì, Gentiloni è un ottimo gaffeur.
Pensiamo al caso delle due ragazze rapite in Siria, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, per le quali Gentiloni ed il premier Matteo Renzi hanno detto di non avere pagato nessun riscatto, quando i fatti li hanno smentiti
La più vergognosa, però, è stata la figuraccia del voto all'UNESCO in cui si è voluto disconoscere il legame tra Gerusalemme e gli ebrei. L'Italia si è astenuta e (giustamente) Israele si è arrabbiato.
Io spero che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia un'idea migliore.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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venerdì 9 dicembre 2016
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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