4 Dicembre 2016 II Domenica di Avvento/A dal Vangelo di Matteo (Mt 3,1-12)
L’avvento del Regno di Dio è la buona novella di Gesù preannunziata dalla predicazione di Giovanni il Battista: «Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino!». Anche Gesù, infatti, dopo il Suo battesimo, cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 4, 17). Lo stesso ordinò di fare ai Dodici: «predicate che il regno dei cieli è vicino» (Mt 10, 7). Il Regno dei cieli è il Cristo Risorto che in ogni tempo viene vicino, in mezzo, agli uomini e li pone di fronte alla possibilità di convertirsi al Suo vangelo e di accogliere il dono del Suo Spirito, «per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 12, 2). Avere, come i farisei e i sadducei del Vangelo, una vita spirituale tiepida che pratica i sacramenti e la preghiera come un optional, qualcosa di tedioso, di legalistico, di formale o per ostentazione di perbenismo, significa disprezzare il dono dello Spirito di Dio ricevuto nel Battesimo. La conversione al Vangelo è, infatti, un’arte quotidiana da esercitare sotto la guida dello Spirito Santo, il nostro Maestro interiore, perché portiamo frutto e il nostro frutto rimanga.
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